Firenze, sostituita droga con lo zucchero: giustiziato dai trafficanti. 6 arresti, tra cui il fratello

Giuseppe Raucci, pratese, era stato rinvenuto cadavere all’interno di un’auto lo scorso 10 dicembre, a Ginestra Fiorentina; per quell’omicidio sono state adesso arrestate sei persone. Cinque sono ritenute gli esecutori materiali, mentre la sesta è addirittura il fratello di Raucci, Vincenzo

Firenze, sostituita droga con lo zucchero: giustiziato dai trafficanti. 6 arresti, tra cui il fratello

I carabinieri di Livorno, in collaborazione con la polizia tributaria di finanza di Pisa e della Direzione distrettuale Antimafia di Firenze, hanno compiuto sei arresti facendo luce sul misterioso omicidio di Giuseppe Raucci, il 48enne pratese rinvenuto cadavere in un’auto a Ginestra Fiorentina lo scorso 10 dicembre: a quanto pare, Raucci sarebbe stato ucciso da un gruppo di trafficanti di droga, italiani e stranieri, per uno sgarro ma quello che risulta ancora più agghiacciante è che tra i fermati figura anche il fratello di Raucci, Vincenzo, anche se non è indagato per la morte del congiunto ma per altri reati e pare conoscesse gli assassini e non abbia denunciato nulla alle autorità. Le manette sono scattate ai polsi di Yuri Cambi e Carmine Balzano, livornesi, Amin Abel Rincon Fabian e il fratello Henry Fabian Santana, dominicani residenti a Livorno, e i calabresi Emilio Tropea e Giovanni Zaccuri, residenti a Prato. Zaccuri, già condannato per altri reati, risulta legato alla cosca ndranghetistica Mazzaferro di Marina di Gioiosa Ionica (Reggio Calabria).

La ricostruzione
Raucci fu attirato in un residence di Tirrenia e poi ucciso il 9 dicembre, dopodiché fu abbandonato all’interno dell’auto a Ginestra Fiorentina. La vittima e il dominicano Rincon erano gli intermediari tra un gruppo di fornitori di droga dominicani residenti a Roma e i diversi gruppi di spaccio delle piazze toscane; incaricati dal gruppo, facente riferimento ai calabresi, di trasportare in Toscana una partita di cocaina di tre chili acquistata a Roma, erano tornati con tre chili di zucchero pressato e senza più i 35.000 euro affidatigli per l’acquisto. Secondo la procura erano stati imbrogliati dai narcos colombiani, che consegnarono loro lo zucchero e si dileguarono con l’ingente somma di denaro. Ma i calabresi e gli altri componenti della banda si erano convinti che i due avessero messo in atto una truffa nei loro confronti. Raucci aveva sottovalutato il pericolo che stava correndo, anche se il fratello Vincenzo era disposto a vendere una casa per saldare il debito, e si sentiva al sicuro. Invece, fu attirato a Tirrenia assieme al colombiano, che invece se la cavò assicurando che avrebbe saldato il debito, fu pestato dai cinque arrestati e poi ucciso a colpi di pistola. Gli inquirenti sono riusciti a scoprire tutto grazie ad un’intercettazione di Rincon che parlava col fratello dell’omicidio. Altre 14 persone sono state poste ai domiciliari.

Indagini sul traffico di droga
A ogni modo, le indagini relative al traffico internazionale in terra toscana erano partite da molto tempo prima che Raucci venisse ucciso: nel luglio 2015 erano stati infatti sequestrati 54 chili di cocaina nel porto di Catania. Si scoprì poi che la droga avrebbe dovuto essere sbarcata a Livorno, ma per un errore la nave proseguì verso la Sicilia.

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