Francia 2016, Abete: “C’è un forte rischio di porte chiuse, ma gli Europei si faranno”

Il vicepresidente della Uefa, Giancarlo Abete, ai microfoni di Radio 24 è intervenuto in merito agli attentati di Bruxelles parlando anche dei prossimi campionati europei in Francia. L’ex presidente della FGC valuta l’ipotesi di far disputare Euro 2016 a porte chiuse, visti i recenti attacchi sia in Francia e Belgio

Francia 2016, Abete: "C'è un forte rischio di porte chiuse, ma gli Europei si faranno"

I recenti fatti di Bruxelles hanno rianimato il dibattito sul tema della sicurezza dei prossimi campionati Europei che si svolgeranno in Francia dal prossimo 10 giugno al 10 luglio. In merito a questa questione è intervento l’ex presidente della Figc e attualmente vicepresidente della Uefa, Giancarlo Abete: «Le preoccupazioni per Euro 2016 sono doverose, è un grosso problema che tutti sentiamo come cittadini prima ancora che dirigenti sportivi». Sicuramente il problema della sicurezza per la manifestazione più importante del momento sono i Campionati Europei, ha poi continuato il vicepresidente: «La questione della sicurezza è una necessità per tutti quanti noi, la manifestazione sportiva si colloca in una dimensione residuale rispetto al resto del contesto. I recenti Mondiali in Sudafrica, poi in Brasile, se ricordate bene, avevano avuto anche loro delle problematiche di sicurezza. E’ una triste realtà con cui lo sport deve ahimè convivere. Stiamo valutando la possibilità di far disputare le partite a porte chiude, ma ci tengo a ribadire che la manifestazione non è a rischio rinvio».

Anche la Nazionale di Calcio si stringe al Belgio
Durante la conferenza stampa, Alessandro Florenzi ha dichiarato di aver chiamato il compagno di squadra Radja Nainggolan, che attualmente si trova in ritiro con la Nazionale Belga per l’amichevole contro il Portogallo, che con tutta probabilità verrà annullata: «L’ho sentito molto scosso e provato, come tutti noi del resto. Abbiamo discusso di quel che sta succedendo come credo che sia normale fare tra calciatori, senza mettere nessuna pressione. La questione è che dobbiamo guardare avanti senza avere paura. Non mi esprimo se sia giusto o meno far disputare l’Europeo a porte chiuse, non sono io che devo decidere. La mia personale opinione è che una manifestazione del genere deve essere una festa; sicuramente non mi farà piacere essere un possibile bersaglio. Credo che non sarà per niente facile, ma vogliamo esserci».

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