Francia, “il dottor morte” condannato a 2 anni. Accusato di aver avvelenato 7 pazienti

Il medico francese, accusato per aver avvelenato 7 pazienti in fin vita, è stato condannato a due anni di carcere con la condizionale per uno solo dei casi a lui contestati. In sua difesa: «Ho agito per alleviare, non per uccidere. Non ho colpe»

Francia, "il dottor morte" condannato a 2 anni. Accusato di aver avvelenato 7 pazienti

Nicolas Bonnemaison, soprannominato “il dottor morte” è stato condannato in appello a due anni di carcere con la condizionale per uno dei casi a lui contestati. Il medico intensivista francese è accusato di aver praticato l’eutanasia attiva e causato la morte di sette malati terminali. I fatti avvennero tra il marzo 2010 e il luglio 2011 quando il dottore decise di avvelenare i suoi pazienti in fin di vita per abbreviare la loro agonia. O almeno è quello che avrebbe dichiarato in sua difesa dopo le accuse, confermandolo anche al processo di primo grado nel giugno 2014, dove è stato assolto. Ma Bonnemaison è stato poi riconosciuto colpevole per aver deliberatamente ucciso una paziente, Françoise Iramuno, con l’aggravante di essere a conoscenza dello stato di fragilità della donna. Il medico fu però assolto per gli altri sei pazienti da lui avvelenati. La condanna all’ex medico a due anni di prigione con sospensione della pena è stata comminata in Francia dalla corte d’appello di Maine-et-Loire, giunta al verdetto dopo oltre 15 ore di camera di consiglio. Alcuni media francesi hanno riferito che l’uomo sarebbe rimasto impassibile all’annuncio del verdetto finale, inferiore rispetto ai cinque anni chiesti dall’accusa.

«Intento di alleviare, non di uccidere»
Il medico francese, accusato di aver somministrato Hypnovel, un potente sedativo, e Norcuron, un farmaco a base di curaro, senza informare le famiglie degli anziani pazienti in fin di vita, ha sempre sostenuto di non aver agito per uccidere, ma di aver accelerato la morte dei sette pazienti per abbreviare la loro agonia. «Il mio intento era quello di alleviare, non di uccidere», ha ribadito in tribunale. Nel processo penale d’appello il pubblico ministero aveva chiesto di condannare Bonnemaison a 5 anni considerando il fatto che non poteva essere ritenuto «un assassino o un avvelenatore nel senso tradizionale del termine».

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