Sotto accusa la campagna elettorale del 2012, che secondo le indagini avrebbe emesso false fatture per circa 18,5 milioni di euro. Sarkozy è incriminato per finanziamento illegale per aver superato con la campagna elettorale il tetto legale delle spese elettorali previsto dalla legge
Mentre punta dritto alle elezioni del 2017 per ritornare alla guida della Francia, l’ex presidente Nicolas Sarkozy è indagato per finanziamento illegale della campagna elettorale condotta per le presidenziali del 2012. La decisione è stata presa il 16 febbraio, dopo un lungo interrogatorio, dal giudice istruttore che a Parigi indaga sull’affaire Bygmalion, il nome della società che organizzò i comizi elettorali e i suoi meeting durante le consultazioni, poi perse contro Francois Hollande. L’ex capo dell’Eliseo e attuale capo dell’opposizione di destra dei Republicains, è stato messo sotto torchio dagli inquirenti fino a martedì sera riguardo alla possibilità che la società in questione abbia emesso false fatture per coprire un fatto decisamente scomodo che lo avrebbe messo in cattiva luce, e peggio ancora sotto inchiesta, così com’è stato. Con la campagna del 2012 Sarkozy aveva infatti già superato il tetto massimo di spese elettorali previsto dalla legge e fissato a 22,5 milioni di euro, tanto da pensare di nascondere il superamento di questo limite con delle fatture false. Queste fatture sarebbero servite ad attribuire al partito di destra Ump, poi ribattezzato Les Republicains, circa 18,5 milioni di euro di spese, che invece dovevano rientrare all’interno delle spese correnti.
Già accusato di corruzione attiva, traffico di influenze illecite e violazione del segreto professionale – Una posizione decisamente scomoda per Sarkozy, che già si ritrova a dover combattere contro sei avversari che si sono fatti avanti negli ultimi giorni all’interno dei Repubblicani per partecipare alle prossime primarie. L’ex capo dell’Eliseo, per rilanciarsi, ha da poco pubblicato un libro autobiografico, intitolato “La France pour la vie” (“La Francia per la vita”), dove assicura di non aver mai sentito parlare della società Bygmalion prima dell’inizio dell’inchiesta. Nonostante ne prenda le distanze, ora Nicolas Sarkozy è incriminato per finanziamento illegale della campagna elettorale per aver superato il tetto legale delle spese elettorali. Già accusato di corruzione attiva, traffico di influenze illecite e violazione del segreto professionale, l’ex presidente francese non molla ed è intenzionato a tornare alla guida del Paese, convinto di difendersi da ogni accusa.
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