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Francia, test su nuovo farmaco finisce in tragedia: un morto e cinque in gravi condizioni

Casa farmaceutica testa nuovo farmaco cannabinoide e i tester si sentono male. Il ministro Touraine ha appena aperto un’inchiesta per capire chi è responsabile dell’accaduto che si poteva evitare

E’ successo in Francia, di preciso a Parigi. Durante la ricerca clinica di una molecola in un laboratorio a Rennes, ad Ovest di Parigi, nella Bretagna sei persone hanno ingerito un farmaco sperimentale e sono finiti in ospedale. Cinque di loro sono in condizioni gravi all’ospedale universitario di Rennes, uno è finito in coma celebrale. Era un semplice test per verificare la funzionalità di un antidolorifico cannabinoide sintetico che non ha nulla a che fare con la cannabis già aspramente criticata in Francia. L’obiettivo del farmaco sembra essere rivolto ad un inibitore presente nel nostro organismo che regola i dolori neurologici, infiammazioni e di disturbi di tipo umorali. Tramite questo farmaco si voleva puntare a metabolizzare l’endocannabinoide per impedirne la scomparsa durante i sintomi che concernano i dolori fisici, i mal di testa e cambi d’umore. Ma a quanto pare qualcosa è andato storto e il farmaco ha causato un embolo nei pazienti, volontari sani, che durante la prima fase del test, quella in cui si valuta la sicurezza dell’impiego o la tolleranza, sei persone su otto sono crollate: cinque hanno perso i sensi insieme a convulsioni. Nel caso dell’uomo di 44 anni, ora è in coma farmacologico e morte cerebrale. Ai due restanti tester era stato somministrato un placebo quindi sono entrambi fuori pericolo.

Il governo francese è sotto shock
Non appena è avvenuto l’incidente, la casa farmaceutica Biotrial, che ha proprio a Rennes un importante centro di ricerca medica specializzata nel test dei farmaci, ha informato l’Ansm (Agenzia Francese per la Sicurezza dei Medicinali e dei Prodotti Sanitari) dell’interruzione della sperimentazione e sta procedendo al richiamo di tutti i volontari che hanno partecipato. L’Ansm ha deciso d’effettuare una verifica tecnica sul sito di realizzazione di questi test clinici. Anche il Ministro Marisol Touraine, Ministro degli Affari sociali, della Sanità e dei Diritti delle donne, non appena saputo del problema si è rivolta all’ispezione generale degli affari sociali (Igas) per convocare un’ispezione sull’organizzazione, i mezzi e le condizioni di questo laboratorio nella realizzazione della sperimentazione clinica. Dopodiché anche il ministro ha deciso di recarsi sul posto e per il pomeriggio ha convocato una conferenza stampa al Chu di Rennes. Il governo francese ha offerto cordoglio e sostegno alle famiglie delle vittime ed ha organizzato una conferenza stampa per smentire categoricamente che il farmaco sia un derivato diretto della cannabis. Tuttavia la casa farmaceutica ha più di 20 anni di esperienze e secondo fonti non ufficiali il test era messo a punto per Bial, il primo gruppo farmaceutico portoghese che si vanta di una carriera che parte dal 1924. Il ministro Touraine tuttavia non si dà pace e ha ribadito: «Andremo fino in fondo per stabilire tutte le responsabilità di questo tragico incidente. E’ stata già aperta un’inchiesta per lesioni colpose, andremo fino in fondo e chiariremo chi ha omesso alcuni dettagli» ha concluso il Ministro.

Tanti i volontari imprudenti
Di anno in anno accresce sempre di più il numero dei volontari che si sottopongono alle sperimentazioni di nuovi farmaci o esperimenti vari, soprattutto molti giovani dai 20 ai 30 anni. Molti di loro sono studenti che trovano negli esperimenti un modo per pagarsi gli studi, altri sono giovani che cercano di intascare qualche soldo. Tuttavia, sebbene gli incidenti del genere sono molto rari, sono molti i giovani imprudenti e poco attenti alle liberatorie iniziali. Un caso che nel 2006 fece molto scalpore successe a Londra: sei uomini, dai 30 ai 50 anni, si offrirono per provare un nuovo farmaco contro la leucemia. Tutti e sei finirono in terapia intensiva dell’ospedale Saint Paul di Londra in preda alle convulsioni. Cinque anni prima, nel 2001, ci fu un caso ben più grave nell’Oklahoma: una donna di 26 anni nonostante avesse un perfetto stato di salute, dopo aver assunto un farmaco contro l’asma della John Hopkins University, è morta dopo 5 minuti dall’assunzione. Sono solo casi clinici, ma le accortezze quando ci si presta per le sperimentazioni non è mai abbastanza.

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