Fumo passivo: il Governo vara nuovi decreti anti-fumo, in vigore dal 2 febbraio

Il decreto entrerà in vigore dal 2 febbraio. Si prevedono anche avvisi choc sui pacchetti, divieto di sigarette accese in auto con i bimbi e fuori dagli ospedali. Le aziende ora puntano su una cartuccia di tabacco lavorato

Fumo passivo: il Governo vara nuovi decreti anti-fumo, in vigore dal 2 febbraio

Niente fumo in macchina in presenza di donne in gravidanza, di bambini e fuori dagli ospedali. Ecco cosa prevedono in sintesi le nuove norme italiane sul tabacco che si mettono in regola secondo le direttive europee del 2014. Il decreto è stato pubblicato dalla gazzetta ufficiale ed entrerà in vigore dal 2 febbraio. Un’altra novità riguarda le immagini sui pacchetti: oltre a macabre foto di persone malate e polmoni corrosi dal tabacco, ci saranno avvertimenti e slogan contro il fumo come ad esempio: «Contiene oltre 70 sostanze cancerogene» e simili. Il decreto mette al bando il tabacco sfuso, che non potrà più essere venduto in quantità superiori a 30 grammi. Saranno vietate anche le arrotolabili al mentolo o alla vaniglia e inoltre spariranno i pacchetti di sigarette da 10: rimangono i pacchetti da 5 o da 20. In più, oltre al divieto di fumare in automobile, che prevede una multa salata nel caso ci siano donne in gravidanza o bambini piccoli a bordo, si aggiungono divieti di fumo in luoghi pubblici. Citando il decreto come riporta “Il Corriere della Sera”: «[…]Pertinenze esterne delle strutture universitarie ospedaliere, presidi ospedalieri e istituti di ricovero e cura a carattere scientifico pediatrici, fuori dei reparti di ginecologia e ostetricia, neonatologia e pediatria di università e ospedali», quindi ogni reparto riconducibile a neonati e bambini. Previsti alcuni divieti anche in pub e pizzerie: se si deve fumare, bisogna farlo fuori dalla sala. Già come previsto dalla legge sulla “Green Economy”, niente mozziconi di sigaretta per strada causa multa e ci sono nuove regole anche sulla sigaretta elettronica: oltre a valere le stesse regole delle sigarette normali, le ricariche delle sigarette elettroniche dovranno riportare etichette dettagliate sul proprio composto. Ma la vera novità sono le sigarette cosiddette “senza fumo”.

Sigarette “senza fumo”: in Italia al via la produzione
La novità delle sigarette “senza fumo” è che non sono neanche simili a quella elettronica, che a differenza ha già conquistato il mercato degli ultimi 6 anni in tutto il mondo. La sigaretta senza fumo è un dispositivo diverso in cui all’interno si può inserire una cartuccia di tabacco lavorato. Scaldandosi, il contenuto evapora e per chi lo aspira, non essendoci combustione, non va a danneggiare i polmoni: in teoria ci dovrebbero essere meno danni per la salute. Per tali prodotti, chiamati nel decreto «di nuova generazione a rischio ridotto», sono previste le stesse regole delle sigarette normali ma sono già cominciate le verifiche in centri di ricerca istituzionali, che dovranno confermare se il rischio è ridotto davvero e in quali proporzioni. Tuttavia molte sono le multinazionali che stanno già investendo in questo settore, considerate le sempre più rigide restrizioni e il progressivo, seppur lento, calo dei clienti. La produzione di queste sigarette è stata avviata solo in Giappone, e ora è l’Italia che decide di prendere la palla al balzo: già Milano aveva avviato un punto vendita, ma ora l’azienda Philip Morris ha appena avviato un cantiere a Bologna, inaugurato dal premier Renzi: sono previste oltre 600 assunzioni ed è interamente dedicato alla produzione su scala mondiale delle «senza fumo e cenere».

I soldi delle multe saranno donati al Ministero dell’ambiente
Naturalmente, più regole, più multe salate, sia per i consumatori che i rivenditori. Ma oltre alle sanzioni per chi usufruisce del fumo in macchina, ci saranno sanzioni per chi getta i mozziconi di sigarette, e gomme da masticare, per terra, nelle acque e negli scarichi. Come riporta l’Ansa tutti coloro che si mostreranno incuranti del decoro urbano e buttano la cicca per terra, riceveranno sanzioni a partire dai 30 a 300 euro. La legge del 28 dicembre 2015 numero 221 cerca di andare incontro ai fumatori e decreta che i «comuni provvedono a installare nelle strade, nei parchi e nei luoghi di alta aggregazione sociale appositi raccoglitori per la raccolta dei mozziconi dei prodotti da fumo». Lo scopo della norma è quello di «sensibilizzare i consumatori sulle conseguenze nocive per l’ambiente derivanti dall’abbandono dei mozziconi dei prodotti da fumo, i produttori, in collaborazione con il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, attuano campagne di informazione». Il 50% delle somme derivanti dalle sanzioni, dice la legge, «è versato all’entrata del bilancio dello Stato per essere riassegnato a un apposito Fondo istituito presso lo stato di previsione del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare e destinato» sia all’installazione dei raccoglitori sia alla pubblicità informativa. Il restante 50% è destinato per le stesse ragioni ai comuni in cui sono state accertate le relative violazioni nonché‚ alla pulizia del sistema fognario urbano. Si spera che grazie alle nuove norme, diminuiscano di netto anche il numero di fumatori in Italia, soprattutto tra i minori.

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