Genova, 63enne litiga con alcuni nomadi per la viabilità: massacrato di botte

E’ accaduto tre giorni fa presso il casello autostradale di Bolzaneto, sull’autostrada Genova-Milano: l’uomo era stato picchiato selvaggiamente assieme al genero da quattro rom per stupide questioni di viabilità. I quattro sono poi fuggiti, ma sono stati identificati

Genova, 63enne litiga con alcuni nomadi per la viabilità: massacrato di botte

Un 63enne di Genova, pensionato, è ricoverato da tre giorni in ospedale in gravi condizioni dopo essere stato aggredito e picchiato selvaggiamente mercoledì da un gruppo di rom, tutti residenti in un campo nomadi a Genova Bolzaneto, a seguito di una banale lite per questioni di viabilità. Nel corso dell’aggressione, il pensionato ha riportato gravi lesioni alla testa ed è attualmente ricoverato in terapia intensiva per un’emorragia cerebrale; ferito in modo lieve, invece, il genero dell’uomo, 28 anni, che era assieme a lui quando si è verificato il brutale pestaggio. La notizia è stata diffusa dal “Secolo XIX”; l’aggressione è avvenuta nei pressi del casello autostradale di Bolzaneto, lungo l’autostrada Genova-Milano. Lega Nord e Fratelli d’Italia hanno chiesto la chiusura immediata del campo nomadi per ragioni di sicurezza.

I responsabili sono stati identificati, ma non è stato possibile rintracciarli – Grazie ad alcuni testimoni oculari della lite, che hanno preso il numero di targa delle auto su cui viaggiavano i quattro nomadi, i carabinieri sono potuti risalire ai proprietari di ben due auto parcheggiate all’interno del campo rom di Genova Bolzaneto; le auto sono state sequestrate, ma i proprietari, seppur identificati, sono risultati irrintracciabili, anche a causa del clima ostile degli altri nomadi al momento dell’intervento dei militari. Le due vetture, delle Audi, si trovavano nel campo nomadi occupato da decine di famiglie di sinti italiani, nella salita Nostra Signora della Guardia a Bolzaneto. Dall’Arma hanno spiegato che, quando i carabinieri sono entrati chiedendo di parlare con i proprietari delle due auto, gli altri nomadi si sono rifiutati di indicarli; a quel punto, i militari hanno fatto sequestrare le vetture facendole portare via con un carro attrezzi. Adesso, le indagini proseguono per risalire agli autori del pestaggio. A ogni modo, è stato precisato dal comando provinciale dei carabinieri che l’intervento si è svolto in un ambiente ostile e non collaborativo, ma nessun militare è stato aggredito dai nomadi.

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