Gigi D’Alessio: “Io amico della Camorra? Ora basta, sono una persona seria”

Il cantautore napoletano si sfoga in un’intervista al settimanale ‘Oggi’ raccontando dello scandalo del poliziotto legato alla camorra che lo scortò con l’auto di servizio alla presentazione di un suo album: «E’ un mio fan da anni, tutte le volte che cantavo in zona si faceva trovare in servizio per scortarmi. Che colpa ne ho? Io non c’entro niente. Usano il mio nome senza motivo. Adesso basta»

Gigi D'Alessio: "Io amico della Camorra? Ora basta, sono una persona seria"

Un lungo sfogo che ha condiviso in un’intervista al settimanale ‘Oggi’ per dire basta all’accostamento del suo nome con quello di clan camorristici. È un Gigi D’Alessio stanco dell’ostilità di certa stampa che pur di sbattere il suo nome in prima pagina «è pronta a tutto». Il cantautore napoletano fa riferimento ai tanti casi aperti sul suo conto, ultimo tra tutti lo scandalo del poliziotto legato alla camorra che lo scortò alla presentazione del suo album a Napoli quando era in servizio. In quell’episodio il cantante era stato ascoltato in Procura come persone informata dei fatti spiegando che il poliziotto arrestato era un suo fan da tempo. «Tutte le volte che andavo a cantare in zona si faceva trovare in servizio e mi scortava con la macchina, mi faceva la staffetta. Io ho grande rispetto per gli uomini in divisa ma oramai manco più dei poliziotti uno si può fidare. Io cosa c’entro? Questo è terrorismo», ha detto il cantante. E da quel giorno non si fa altro che parlare di lui e della sua presunta amicizia con boss e affiliati, voci già sentite e risentite all’inizio della sua carriera quando si chiacchierava dei concerti privati che faceva per personaggi della malavita organizzata. «Ho sempre lavorato per chiunque mi ingaggiasse. L’ho fatto anche per il Papa. Se è per questo, e per lo stesso principio, dovrei essere in odore di santità. La verità è che la musica è il mio lavoro e il mio pane e che io condivido i miei successi con tutti i miei collaboratori», ha aggiunto D’Alessio.

«Usano il mio nome senza motivo o strumentalmente»
«Ho già sporto 36 querele e non ho intenzione di ritirarne nemmeno una. Ci sono abituato alle cavolate che scrivono su di me. Però querelo e difendo il mio onore. Sono una persona seria e ho la fedina penale pulita», si legge sulle pagine del settimanale ‘Oggi’, dove il cantautore si è sfogato dicendo che sono stati montati tanti, troppi scandali su di lui, e basati sul niente. «Usano il mio nome senza motivo o strumentalmente, come sulla faccenda dei poliziotti che solitamente mi scortavano nei concerti a Napoli», ha aggiunto. Proprio in quest’ultima importante inchiesta alcuni poliziotti sono stati arrestati con l’accusa di aver accompagnato Gigi D’Alessio a fare una promozione di un album a Napoli proprio con la macchina di servizio che doveva essere impegnata in un servizio antirapina.

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