Grillo condannato a un anno di prigione: “Sono fiero, i nostri figli potranno evitare incidenti come Chernobyl”

L’ex comico è stato condannato a un anno di carcere per diffamazione aggravata nei confronti del prof. Franco Battaglia per dei fatti risalenti al 2011: «Sono fiero di aver contribuito a evitare la costruzione di nuove centrali nucleari in Italia»

Grillo condannato a un anno di prigione: "Sono fiero, i nostri figli potranno evitare incidenti come Chernobyl"

Il leader e co-fondatore del Movimento 5 Stelle Beppe Grillo è stato condannato dal tribunale di Ascoli Piceno a un anno di prigione e a 50.000 euro di risarcimento per diffamazione aggravata. I fatti: l’ex comico durante un comizio elettorale a San Benedetto del Tronto risalente all’11 maggio del 2011, parlò di nucleare visto che da lì a poco si sarebbe svolto un referendum. «Vi invito a non pagare più il canone», tuonò dal palco, «io non lo pago più perché non puoi permettere ad un ingegnere dei materiali, nemmeno del nucleare, parlo di Battaglia, un consulente delle multinazionali, di andare in televisione e dire, con nonchalance, che a Chernobyl non è morto nessuno. Io ti prendo a calci nel c…o e ti sbatto fuori dalla televisione, ti denuncio e ti mando in galera», disse Grillo riferendosi alla partecipazione del prof. Franco Battaglia ad una puntata di Anno Zero, condotto da Michele Santoro in cui il docente di Chimica ambientale del Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari” dell’Università di Modena e Reggio parlando del disastro di Chernobyl spiegava che non aveva senso rendere la zona non abitabile facendo poi il paragone che i bambini malati sono ovunque e non solo a Chernobyl.

Qui l’intera puntata dal titolo ‘Lo Scippo’

«Se Pertini e Mandela sono finiti in prigione potrò andarci anch’io»
«Io sono fiero – scrive sul suo blog Grillo – di aver contribuito a evitare la costruzione di nuove centrali nucleari in Italia. E’ un’eredità che lascio ai nostri figli che potranno evitare incidenti come Chernobyl e Fukushima. A Chernobyl non è morto nessuno? Forse fa paura che il Movimento 5 Stelle si stia avvicinando al governo?». «Se Pertini e Mandela sono finiti in prigione potrò andarci anch’io per una causa che sento giusta e che è stata appoggiata dalla stragrande maggioranza degli italiani al referendum», e comunque «contrariamente a quanto riportato da alcuni organi di informazione la pena non è stata sospesa», ha scritto infine.

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