Imprese: mercati europei, una carta da giocare o meglio quelli italiani?

I giovani che non hanno grandi prospettive, possono tentare di fare impresa, o almeno questo è quanto viene consigliato da chi di economia ha una certa esperienza. I dubbi sono diversi, nonostante ciò molte start-up hanno preso forma su tutto il territorio italiano

Imprese: mercati europei, una carta da giocare o meglio quelli italiani?

In un momento economico così incerto fare programmi non è certo una cosa da poco. Eppure, i giovani che non hanno poi grandi prospettive, possono tentare di fare impresa, o almeno questo è quanto viene consigliato da chi di economia ha una certa esperienza. I dubbi sono diversi, nonostante ciò però molte start-up hanno preso forma su tutto il territorio italiano. Ma alla luce degli ultimi sviluppi cosa conviene fare per chi ha intenzione di avviare un’attività, aprire una partita iva comunitaria o limitarsi a ciò che offre il mercato italiano (approfondimenti su http://societaoffshore.org/partita-iva-comunitaria)? Ovviamente non si può dare una risposta univoca, anche perché dipende soprattutto dal tipo di attività che si vuole avviare, tuttavia, va detto che in generale, grazie anche alle molteplici possibilità che offre il web, il mercato europeo non è da sottovalutare. Certo, molti si chiedono come saranno le prospettive dopo la Brexit, ma ancora il vero polso della situazione è difficile da misurare. Di sicuro le imprese del settore informatico farebbero bene a valutare anche il mercato europeo e perfino quello estero, dato che questo è un settore in forte crescita.

Il comparto dell’informatica, infatti, è l’unico ad aver registrato risultati positivi, andando a raggiungere obiettivi che quasi non erano stati nemmeno immaginati. Eppure in molti avevano dato in difficoltà, nel mese di febbraio, questo settore che invece ha dimostrato di avere risorse interessanti. Ovviamente in questo caso ci si riferisce ai grandi colossi, come Microsoft, Alphabet, per citarne qualcuno, ma proprio l’andamento di questi giganti dell’informatica fa ben sperare anche le aziende più piccole che, sulla scia di questa positività, possono iniziare a valutare da prima i mercati europei e poi quelli globali.

Del resto nel nostro Paese non mancano creatività e giovani preparati e qualificati per ottenere risultati positivi e competitivi. Resta sempre il problema del dar loro fiducia, di finanziare le loro idee e dare una possibilità, a chi la merita, di fare qualcosa di concreto senza doversi per forza di cose reggere solo sulle proprie possibilità, penalizzando quindi chi non ha possibilità di accedere a prestiti veloci, fondi o finanziamenti e che deve quindi accantonare le proprie ambizioni per fare come fa la maggior parte dei giovani italiani: partire all’estero per lavorare in mansioni ben al di sotto delle loro qualifiche.

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