Isis: i nuovi jihadisti che provengono dall’Europa? Ex gangster e spacciatori

Gli immigrati di nuova generazione che, dalla Francia e dal Belgio, finiscono reclutati tra le file dell’Isis hanno quasi tutti un passato di ladruncoli e spacciatori da strada. L’esempio lampante è Abdelhamid Abaaoud, mente delle stragi di Parigi

Isis: i nuovi jihadisti che provengono dall'Europa? Ex gangster e spacciatori

Il destino di alcuni ragazzi delle grandi periferie metropolitane europee, soprattutto quelli con il mito della violenza e dei soldi facili, finisce sempre nelle gang di strada; per alcuni sembra un passaggio quasi normale dall’infanzia all’adolescenza e crescono appunto con questa convinzione tra i palazzoni di cemento. Sembra quasi assurdo, quindi, che buona parte degli ideatori ed esecutori delle stragi di Parigi venissero da un passato che c’entra più con la giungla metropolitana che con il terrorismo dell’Isis; eppure molti di questi foreign fighters provenivano appunto dalle gang di strada, dediti a scippi e spaccio di stupefacenti, anzi è incredibile la velocità con cui passavano dalla strada all’islamismo radicale. Questo fenomeno (più volte sospettato) è stato reso noto da un articolo del “Washington Post” che racconta la storia di Abdelhamid Abaaoud, da molti indicato come la mente delle stragi di Parigi di novembre. Intervistate, la madre e la sorella hanno raccontato che il giovane durante l’adolescenza non era neppure un assiduo frequentatore di moschee e chi è cresciuto con lui nel quartiere Molenbeek di Bruxelles lo ricorda come uno che aveva ben poco fervore spirituale. Abaaoud faceva parte di una banda vera e propria, chiamata “Papa Noel”, specializzata nei furti nei negozi e ai danni di turisti; molti dei suoi compagni di vita si sono poi ritrovati come lui a combattere in Siria in nome del Califfato.

La correlazione con la delinquenza è un nuovo fattore del jihadismo – Insomma, la maggior parte dei combattenti del sedicente Califfato nero ha una doppia identità, con un presente colmo di devozione eccessiva e fanatismo e un passato nel mondo della microcriminalità; lo stesso Abaaoud iniziò questa carriera di teppistello durante l’adolescenza, al punto che a 16 anni fu buttato fuori di casa. Gradualmente si radicalizzò e grazie ai suoi nuovi compagni poté andare una prima volta in Siria per combattere. Ma il pallino del furto gli era rimasto dato che, di ritorno in Belgio, aveva deciso di commetterne alcuni per finanziarsi un secondo viaggio in Siria assieme al fratellino minore di 13 anni, Younes. Tutti questi dettagli sono parte di un’inchiesta in corso a Bruxelles per ricostruire le vite degli attentatori di Parigi e il mondo in cui sono cresciuti e poi si sono radicalizzati. Secondo alcune voci autorevoli, questa correlazione tra jihadismo e delinquenza è un elemento nuovo per la lotta al terrorismo; infatti, con Al Qaeda questo fattore era del tutto assente, c’erano molto più fondamentalismo e preparazione ideologica. Questo fattore possono ormai considerarsi parte integrante del modus operandi dell’Isis.

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