Isis, raid Usa in Libia contro la mente della strage del Bardo: uccisi 42 jihadisti

Obiettivo del raid Noureddine Chouchane, terrorista ritenuto il responsabile delle stragi in Tunisia: al Bardo e sulla spiaggia di Sousse. Morti 42 jihadisti, quasi tutti di nazionalità tunisina, ma incerta la sorte di Chouchane

Isis, raid Usa in Libia contro la mente della strage del Bardo: uccisi 42 jihadisti

Decine le vittime del raid americano che nella notte del 19 febbraio ha colpito un campo di addestramento dell’Isis a Sabratha, nell’ovest della Libia. Secondo alcune fonti citate dal New York Times uno degli obiettivi era Noureddine Chouchane, il terrorista tunisino considerato la mente della strage del Bardo del marzo 2015, dove persero la vita 24 persone, tra cui 4 italiani, e quella sulla spiaggia di Sousse, che a giugno contò 38 vittime. L’incursione è stata condotta dopo l’arrivo di numerosi militanti nel sito, controllato dall’intelligence e dai droni. Da quanto riportato pare che all’interno del campo la maggior parte dei jihadisti fossero di nazionalità tunisina. In una nota diffusa dal consiglio comunale di Sabratha si parla di un «bombardamento aereo effettuato da caccia stranieri che ha preso di mira un’abitazione nel cuore di un quartiere residenziale nella zona di Qasr al-Alalga, a circa 8 km dal centro della città in direzione ovest». Fonti di sicurezza hanno riferito che «l’abitazione era stata presa in affitto da persone di nazionalità straniera, tra cui tunisini arruolati con l’Isis», e che «nell’appartamento c’era un arsenale di mitragliatrici e altre armi». Il bilancio è di 42 jihadisti, ma è ancora incerta la sorte di Chouchane. Alcune fonti parlano però di vittime civili, compresi bambini.

Sabratha come Palmira
Sabratha, occupata dall’Isis da qualche mese, è una località chiave per il controllo delle installazioni petrolifere nell’ovest della Libia, oltre che uno dei gioielli archeologi libici insieme a Leptis Magna. Riportata alla luce nel 1920 da archeologi italiani, è stata riconosciuta dall’Unesco come patrimonio dell’umanità. Adesso il terrore è che possa finire come Palmira, in Siria, ridotta letteralmente in polvere dai miliziani dell’Isis che controllavano la città.

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