‘Italia 5 Stelle’ a Imola, Beppe Grillo: “Siamo il frutto dell’utopia” [Intervento integrale e video]

Il leader del Movimento 5 Stelle a Imola svela il sogno «di togliere Beppe Grillo dal simbolo. Ci prendevano in giro, ma ci siamo riusciti senza soldi: siamo il frutto dell’utopia». «Voglio sognare in grande e se sogniamo tutti insieme i sogni diventano realtà». «A Roma non le faranno le elezioni, metteranno un commissario. Hanno tenuto De Luca e mandato via Marino»

'Italia 5 Stelle' a Imola, Beppe Grillo: "Siamo il frutto dell'utopia" [Intervento integrale e video]

E’ un Beppe Grillo che non ti aspetti dal palco di ‘Italia 5 Stelle’ a Imola, quando annuncia di voler togliere il proprio nome e cognome dal simbolo del Movimento, perchè secondo l’ex comico è arrivato il momento che il M5S cammini da solo e diventi di tutti. Nel suo discorso il co-fondatore parla di sogni, utopie, di un’italia senza carbone, petrolio, nucleare, e con una situazione lavorativa diversa di quella attuale. Non mancano le frecciatine alla situazione che sta vivendo Roma negli ultimi giorni con le dimissioni di Marino e il commissariamento prossimo. «Io ho un sogno, e si avvererà prestissimo: togliere Beppe Grillo dal simbolo, perchè il Movimento diventerà vostro, senza nomi e cognomi». «Quando abbiamo iniziato ci prendevano in giro, ci dicevano che senza soldi non ce l’avremmo fatta mai. A volte sei contro il mondo e perdi pure gli amici perchè insisti e insisti e magari ti viene il dubbio che abbiano ragione loro, ma la ragione cos’è? Noi siamo il frutto dell’utopia altrimenti tutti noi non saremmo qua. Voi siete i figli dell’utopia e l’utopia non bisogna mai perderla di vista perchè l’utopia ti spinge avanti. L’utopia è il confine che vedi e vai avanti e sembra che non arrivi mai ma intanto fai un passettino alla volta».

«E’ questo il momento in cui bisogna capire che il cambiamento lo dobbiamo fare ognuno di noi da soli. Dobbiamo fidarci del nostro singolo pensiero. Noi non possiamo più aiutare nessuno, è un processo singolo che ognuno deve fare da solo, di ecologia personale. Tutte le cose che ci hanno raccontato, tutti gli insegnamenti dei nostri professori, dei nostri genitori, dei nostri medici, dei nostri parroci, hanno fallito clamorosamente. Abbiamo bisogno di una visione nuova del mondo, e noi non ci adattiamo a questo mondo perchè siamo disadattati e vogliamo andare avanti». «Noi adesso abbiamo i telefonini con tantissima memoria, una cosa impensabile prima. Subito dopo il dopoguerra andavano dal presidente della IBM per presentagli i primi personal computer, quando i pc pesavano 6-7 tonnellate, e il presidente vedendo questi pazzi gli disse “ma a chi volete che possano interessare i computer in casa” e la più grande rivista di quei tempi disse “non credo che ci sarà un mercato di pc che peseranno meno di sette tonnellate e mezzo”. Quindi qualsiasi idea malsana, brutta, straordinaria, sembriamo pazzi ma andiamo avanti perchè siamo costretti a sognare un mondo migliore». «Voglio una società dove non ci sia più il carbone, il petrolio, il nucleare, voglio una società dove non ci siano più armi, la Nato, le guerre, la pena di morte, i carceri. Voglio sognare in grande e se sogniamo tutti insieme i sogni diventano realtà».

«Ci parlano del Pil positivo, ci dicono della crescita, che l’economia va bene, “stiamo crescendo dello 0,09”, il Pil è cresciuto, ci hanno messo dentro la prostituzione, la droga. Il Pil cresce, certo in un tempo infinito cresce. Questo mondo è finito. La crescita toglie i posti di lavoro perchè aumenta la produttività, il reddito da lavoro è finito, non c’è più, perchè se il lavoro creasse reddito io prendo una macchina, non una persona, sono le macchine che poi creano le cose. Un frigorifero trent’anni fa costava un terzo di oggi ma se prendi un parrucchiere oggi costa il triplo di trent’anni fa, perchè tutto ciò che è fatto dall’uomo è tassato e costa di più. Quindi se ci sono degli investimenti da fare secondo voi dove vanno? Vanno sull’uomo tassato o sulla macchina che lavora in nero 24 ore al giorno? E’ finita quest’epoca del lavoro che ti ricatta».

«Ha detto bene Casaleggio, a Roma non le faranno le elezioni, metteranno questo dream team con un commissario e cinque pubblicitari. Marino è stato fatto fuori perchè era un Fantozzi borghese piccolo piccolo, un po’ ti faceva pena, un po’ ti faceva sorridere. Hanno tenuto De Luca e mandato via Marino, perchè? Perchè De Luca non ti fa sorridere, ti fa preoccupare, e non ha solo i voti degli elettori dietro». «Noi abbiamo bisogno di fare questo passaggio di cultura personale, siete voi e non dovete dare più ascolto a nessuno, né a me, né a Casaleggio, né ai guru».

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