Italia, Istat lavoro: disoccupazione stabile da agosto, rimane all’11,5%. Giovanile al 39,3

Primi dati Istat confermano che la disoccupazione italiana resta uguale all’11,5%, stesso valore del mese di agosto. La disoccupazione giovanile arriva al 39,3%, 426mila italiani da gennaio 2015 hanno trovato lavoro. Il ministro: «Sono felice per tutte queste persone»

Italia, Istat lavoro: disoccupazione stabile da agosto, rimane all'11,5%. Giovanile al 39,3

Resta immutato il tasso di disoccupazione in Italia, che è pari all’11,5%, all’incirca invariato dal mese di agosto. Questo secondo gli ultimi dati emessi tramite un comunicato sul sito dell’Istat, secondo cui a gennaio 2016 il conteggio degli italiani disoccupati rimane fisso, considerando anche un calo tra gli uomini disoccupati e una crescita tra le donne senza un lavoro. Gennaio risulta essere anche il mese dello sgravio contributivo al 40%, dopo un anno di esonero per le assunzioni stabili. Ma tuttavia, nel primo mese del 2016, i dipendenti a tempo indeterminato crescono di 99mila unità da dicembre e di 426mila da gennaio 2015, aggiungendo così al 56,8%, lo 0,1% in più rispetto al mese di dicembre. Inoltre, risultano in netto calo i dipendenti a termine, che arrivano ad essere -28mila, mentre i lavoratori indipendenti restano stabili. Cala così, la fascia di disoccupati, -5,4%, pari a -169mila, e sale l’occupazione complessiva italiana di 70mila unità (+0,3%) da dicembre 2015, stessi valori del mese di agosto, e di 299mila da gennaio 2015. Gli inattivi, sono il 35,7%, pari a 63mila, calando a gennaio 2016 dello 0,1% rispetto a dicembre, e su base annua del -1,7%, pari a -242mila. Ma la disoccupazione giovanile risulta essere il dato più grave, arrivato a contare il 39,3%.

Disoccupazione giovanile in aumento
Con più di 426mila nuovi lavoratori, purtroppo contrasta il dato di disoccupazione giovanile, che segna il 39,3%, aumentando di 0,7% rispetto a dicembre. Per i giovani dai 15 ai 24 anni cala anche il tasso di occupazione di -0,5% e cresce il tasso di inattività, coloro che non hanno né cercano un impiego lavorativo, a +0,6%, entrambi i valori stilati rispetto al mese di dicembre. Nella fascia d’età dei ragazzi tra i 15 ai 24 anni, il totale dei giovani senza lavoro resta dunque 1 su 10. Tuttavia la situazione cambia dai 25-34 anni, 35-49 anni e dai 50-64. Come riporta l’Istat: «Rispetto a dodici mesi prima, si osserva in tutte le classi di età una crescita del tasso di occupazione, ad eccezione dei 15-24enni per i quali il tasso rimane stabile. La variazione è pari a +0,7 punti per i 25-34enni e i 35-49enni, +1,8 punti per i 50-64enni». Per coloro con meno di 35 anni, infatti, gli occupati sono aumentati a gennaio di 9mila unità su base annua (-7mila gli under 24, +16mila tra i 25 e i 34 anni). Dunque gli occupati crescono solo nella fascia d’età 50-64, che hanno registrato una progressione di 359mila lavoratori da gennaio 2015 e di 73mila rispetto a dicembre.

Inattivi, meno rispetto al gennaio 2015
Gli inattivi sono diminuiti rispetto a gennaio 2015 calando dello 0,4% e contando -63mila unità, trasformandosi da inattivi a disoccupati, e poi in occupati. Il dato è molto positivo, anche perché può capitare che il disoccupato possa abbattersi e non voler più cercare un lavoro. Ma gli scoraggiati sono diminuiti e molti hanno trovato finalmente un impiego. Questo funge come dimostrazione che il clima economico dell’Italia sta cambiando, proporzionalmente alla fiducia del popolo. Anche il ministro Giuliano Poletti racconta d’essere molto soddisfatto dai primi dati: «E’ un grande risultato, sono felice per tutte queste persone e le loro famiglie. Ringrazio tutte le aziende e gli imprenditori. Le riforme sono essenziali ed il Governo le ha fatte, ma senza l’impegno responsabile di tutta la comunità nazionale i risultati sarebbero meno significativi». La prossima diffusione è attesa per il 1° aprile.

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