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Iter burocratico completo per un matrimonio con rito cattolico

Se ci si vuole sposare tramite rito Cattolico è necessario scegliere la chiesa con largo anticipo, poiché la trafila burocratica potrebbe subire notevoli ritardi. Ecco perché molti consigliano di iniziare a muoversi con largo anticipo

Organizzare un matrimonio può essere stressante, soprattutto per quanto riguarda le questioni burocratiche legate ad esso. Infatti, sia un matrimonio con rito civile che uno celebrato con rito religioso hanno le loro belle gatte da pelare, senza contare che per il matrimonio in chiesa è necessario in ogni caso il passaggio per l’iter burocratico presso gli uffici del Comune affinché esso venga legalmente riconosciuto. Se poi ci si sposa all’estero o in un comune italiano diverso da quello di residenza, le pratiche si infittiscono ulteriormente. In ogni caso, se ci si vuole sposare tramite rito Cattolico è necessario scegliere la chiesa con largo anticipo, poiché la trafila burocratica (e non solo) potrebbe subire notevoli ritardi. Ecco perché molti consigliano di iniziare a muoversi con largo anticipo, alcuni propongono addirittura un anno prima, ma in realtà bastano sei mesi per essere comunque comodi con le scadenze. In generale è importante sapere che per sposarsi in chiesa sono previsti determinati requisiti: prima di tutto bisogna essere battezzati, presentando alla parrocchia in cui si decide di sposarsi il certificato di Battesimo. Lo stesso bisogna fare con il certificato di Cresima, elemento questo indispensabile per potersi sposare (così come d’altronde il Battesimo, ma quello viene in qualche modo dato per scontato se si è raggiunto il sacramento della Cresima). Di recente la chiesa italiana ha previsto una formula più rapida, per ridurre il numero di documenti richiesti dal parroco agli sposi: è possibile richiedere infatti un certificato “ad uso matrimonio”, in cui vengono registrate sia la data del Battesimo che quella della Cresima. Viene inoltre dichiarata l’inesistenza di precedenti vincoli matrimoniali, sostituendo quindi così anche la terza certificazione richiesta, quella “di libero stato ecclesiastico” (richiesto a coloro che, dopo i sedici anni, hanno vissuto almeno un anno in una Diocesi diversa da quella in cui avvengono le nozze).

A questo punto si può iniziare il corso prematrimoniale, ovvero una serie di incontri in parrocchia su temi diversi, per prepararli alla vita coniugale e informarli sui diritti e doveri del matrimonio. La durata dei corsi e il numero di incontri viene stabilito arbitrariamente dalla Diocesi a cui la parrocchia appartiene. Si va quindi da 5 incontri concentrati in un’unica settimana, fino ad addirittura sei mesi di corso con cadenza settimanale o bisettimanale (generalmente le domeniche). Questi corsi vengono previsti dal parroco ogni semestre, quindi è importante riuscire a far combaciare i propri impegni con l’inizio del corso. Una volta concluso il periodo prestabilito, viene rilasciato alla coppia un attestato di partecipazione e di frequenza, necessario per passare poi allo step successivo.

Per potersi sposare in chiesa è previsto il rilascio da parte del parroco della richiesta di Pubblicazione presso la Casa Comunale. A questo punto si entra nel campo del riconoscimento civile e legale della richiesta di matrimonio ed occorre presentare all’Ufficio Matrimoni del proprio Comune di residenza la richiesta del parroco e un modulo di Autocertificazione, che ciascuno dei due nubendi dovrà aver compilato con le proprie informazioni personali. Una volta consegnati i documenti di autocertificazione si può prendere appuntamento in Comune per firmale la cosiddetta “Promessa di Matrimonio”, un giuramento in cui si firma ilverbale di richiesta delle pubblicazioni. A questo punto vengono affisse per gli 8 giorni consecutivi (da una domenica all’altra) le Pubblicazioni di Matrimonio, dopodiché il Comune rilascia il nullaosta civile alle nozze. Tale documento va consegnato al parroco, il quale provvederà ad affiggere le pubblicazioni matrimoniali per altri 8 giorni (sempre da una domenica all’altra). Concluso il periodo delle pubblicazioni il parroco della chiesa in cui verranno celebrate le nozze potrà rilasciare il suo consenso alle nozze e confermare così la data stabilita.

Nel caso in cui il matrimonio venga celebrato in una chiesa diversa da quella a cui appartengono gli sposi (o anche solo uno dei due), è necessario consegnare il certificato civile di avvenuta pubblicazione e quello di consenso religioso alle nozze rilasciato dal parroco della diocesi di appartenenza, con il quale si può richiedere al Vicariato il nullaosta ecclesiastico a celebrare le nozze in un’altra chiesa.

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