La reporter ungherese chiede scusa per i calci ai migranti: “Ero nel panico, non sono una razzista”

La videoreporter rimpiange il gesto e scrive una lettera di scuse: «Ho pensato che sarei stata aggredita e che dovevo difendermi. Mi dispiace per quel bambino, non me ne sono resa conto»

La reporter ungherese chiede scusa per i calci ai migranti: “Ero nel panico, non sono una razzista”

Petra Laszlo, la videoreporter ungherese licenziata e travolta dalle polemiche per aver sgambettato e preso a calci alcuni profughi, a pochi giorni dal terribile gesto chiede scusa in una lettera al giornale ungherese Magyar Nemzet motivando così il suo comportamento: «Centinaia di migranti hanno sfondato il cordone della polizia, uno di loro si è precipitato verso di me ed ero spaventata: quando mi è passato vicino qualcosa è scattato dentro di me. Ho solo pensato che sarei stata aggredita e che dovevo difendermi». «Mi dispiace per quello che è successo – scrive – e da madre sono dispiaciuta anche per quello che è successo a quel bambino, ma non me ne sono resa conto. Non sono una persona senza cuore, razzista, una giornalista che dà calci ai bambini». La reporter rimpiange dunque il gesto e dice di trovarsi in uno stato di forte choc: «Quando ho visto quel video non mi sono riconosciuta. Me ne prendo la responsabilità, mi dispiace sia per quello che ho fatto sia per quello che mi viene fatto ora». Dopo che il video ha fatto il giro del web, e del mondo, Petra è stata licenziata in tronco e inondata dalle critiche. Su Facebook è stato creato anche un ‘muro della vergogna’ su di lei, con foto, video e commenti sull’accaduto. «Non merito la caccia alle streghe, né le calunnie, né le minacce di morte che sto ricevendo. Sono solo una donna, ora madre disoccupata di bambini piccoli, che ha preso una decisione sbagliata in un momento di panico», ha scritto al giornale ungherese. Intanto la magistratura ha aperto un’inchiesta su quanto accaduto e l’ha interrogata.

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