L’Isis decapita spia russa e minaccia Putin: “Non troverai pace a casa tua”

Diffuso un nuovo video dell’Isis in cui un boia a volto scoperto decapita una presunta spia russa. Ma prima le minacce a Putin, definito “il cane”: «Non troverai mai pace a casa tua»

L'Isis decapita spia russa e minaccia Putin: "Non troverai pace a casa tua"

Nuovo video dell’orrore registrato dall’Isis e diffuso in rete dalla divisione media di Raqqa. Le immagini mostrano una presunta “spia russa” decapitata dai jihadisti. Si tratta del primo video dopo l’avvio della campagna di bombardamenti di Mosca in Siria contro il terrorismo in cui l’Isis si rivolge direttamente alla Russia, minacciandola. Nel filmato si vede un prigioniero in ginocchio e in manette, con indosso la solita divisa arancione come quella dei prigionieri di Guantanamo, e il boia per la prima volta a viso scoperto e sulla riva di un corso d’acqua. Il militante dell’Isis, parlando in russo, lancia minacce di prossimi attacchi contro Mosca. Il video è intitolato “Voi russi sarete rattristiti e umiliati” e dura circa 8 minuti, il tempo necessario per mostrare la decapitazione e rivolgersi direttamente al presidente russo Vladimir Putin, definito “il cane”. «Non troverai mai pace a casa tua», dice il boia, secondo quanto riferisce la Cnn, pochi attimi prima di tagliare la gola alla presunta spia russa. Nel filmato viene mostrata anche un’immagine che si pensa possa provare la reale provenienza della vittima. Identificato dai militanti del sedicente Stato Islamico come Haroun, l’uomo avrebbe origini cecene e dichiara di essere stato arruolato dall’intelligence russa per raccogliere informazioni sull’Isis e sui combattenti provenienti dal Caucaso.

Un chiaro messaggio di minaccia a Putin
Non è la prima volta che l’Isis afferma di aver stanato delle spie del governo russo tra i jihadisti. Tuttavia Mosca non ha mai riferito di alcun cittadino russo trattenuto dallo stato islamico. Questo è un chiaro messaggio di minaccia dell’Isis al presidente russo Vladimir Putin che ha promesso più volte vendetta contro i terroristi dopo l’abbattimento di un aereo di linea commerciale in Sinai lo scorso 31 ottobre.

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