Lucca shock: bimba intossicata a 14 mesi con cocaina e ansiolitici, la polizia indaga

Bambina di un anno e due mesi ricoverata in stato soporoso all’ospedale di Firenze. Le analisi del sangue rivelano tracce di sostanze stupefacenti. Adesso per fortuna è fuori pericolo, la Procura indaga sulla vicenda

Lucca shock: bimba intossicata a 14 mesi con cocaina e ansiolitici, la polizia indaga

È di un anno e due mesi la bambina che ha ingerito una miscela di ansiolitici e cocaina, durante la serata di venerdì scorso. Ora la bambina, con genitori italiani, residenti a Lucca, si trova ricoverata nel reparto di Terapia Intensiva all’ospedale pediatrico Meyer di Firenze in condizioni gravi, ma risulta essere fuori pericolo. Durante lo scorso fine settimana, i genitori hanno portato la bambina nell’istituto ospedaliero di Firenze, e, come spiegato da Lorenzo Mirabile, direttore della rianimazione pediatrica dello stesso ospedale, «attraverso indagini laboratoristiche si è scoperta la presenza di tracce di sostanze stupefacenti nel suo sangue», che, assieme a tracce di ansiolitici, hanno portato ad un’intossicazione. Il mix delle due sostanze contrastanti, infatti, se prese simultaneamente, possono provocare l’arresto respiratorio. Tuttavia, il medico ha tranquillizzato sullo stato di salute della piccola: «Le condizioni sono stabili e le funzioni vitali sono autonome, teniamo la bimba in osservazione ma non è in pericolo di vita». In ogni caso adesso s’indaga sul come abbia potuto assumere certe sostante una bambina così piccola, o se, ipotesi più valida ma improbabile, non siano state fatte assumere da un adulto.

La polizia indaga
Ovviamente ci sono i fari puntati sui genitori. Come scritto su la “Repubblica” e “Il Tirreno”, i due sono entrambi italiani, non hanno ancora trent’anni, la mamma è una casalinga e il papà lavora. La bimba alle volte, quando i genitori sono entrambi impegnati, viene guardata dai nonni e in più frequenta anche l’asilo nido. Il mistero s’infittisce perché la bambina, non camminando, non poteva aver trovato le sostanze in giro per la casa, escludendo anche che, nel caso li avesse trovati, dato il gusto amaro di entrambe le sostanze, non li avrebbe ingeriti. L’ipotesi più accreditata, è che le siano stati somministrati. Ma anche questa ipotesi ha dell’incredibile perché le due sostanze sono usate per due finalità opposte: la cocaina per stimolare, e il calmante in questione, il benzodiazepine (cioè farmaci come Tavor, Xanax, Lexotan e Valium), per sedare. Inoltre la bambina, non viene neanche più allattata al seno, dunque non può essere stata intossicata dal latte materno. Proprio per questo la procura di Lucca sta indagando e sta ampliando tutte le ipotesi di reato che vanno dalle lesioni, intenzionali o involontarie, alla rinuncia di sostanze stupefacenti. Il procuratore Fabio Origlio per il momento ha preferito non rilasciare dichiarazioni.

Si pensava fosse meningite
Poco prima dell’arrivo nell’ospedale di Firenze, la bimba, era stata visitata da alcuni medici di Lucca. In sede era stata presa in considerazione l’otite avuta dalla piccola un po’ di tempo addietro. E vista la discreta diffusione del virus del meningococco nel fiorentino, si è ipotizzato potesse essere ricollegato, come spiega anche il dottor Mirabile: «La piccola ha avuto un’otite, e poi aveva uno stato di torpore che i medici di Lucca pensavano fosse attribuibile a un rapporto di contiguità con le strutture encefaliche, poiché una meningite può essere conseguenza di un’otite, dunque è stata indagata su questo», poi la bambina è stata trasferita nell’ospedale fiorentino e seguita dal dottor Mirabile che, come cita “Il Corriere fiorentino”, ha spiegato: «La mamma è sempre presente, molto in apprensione, è una realtà molto seguita quindi non faccio differenza tra questo caso e gli altri che sono nella mia rianimazione, a livello di sfera affettiva familiare. Se posso dare una mia opinione nell’affettività familiare la loro condizione è normale». Nel frattempo la polizia continua ad investigare.

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