Marche: 13 arresti per rapine ed estorsioni, simulavano raid della polizia per derubare

I carabinieri del Ros, al termine di una meticolosa indagine, hanno arrestato 13 individui che farebbero parte di una pericolosa banda criminale operante in tutto il territorio regionale delle Marche

Marche: 13 arresti per rapine ed estorsioni, simulavano raid della polizia per derubare

Era un gruppo criminale perfettamente strutturato e molto competente in rapine, estorsioni, traffico di droga e armi; è il risultato di una complessa indagine dei carabinieri del Ros nell’ambito dell’operazione “Nuovo orizzonte”. I militari, ieri mattina, hanno compiuto 13 arresti nelle Marche e nelle province di Milano, Torino e Bari su richiesta della procura distrettuale antimafia di Ancona; le indagini hanno portato alla luce un pericoloso sodalizio criminale, attivo in tutto il territorio regionale delle Marche, dedito principalmente al traffico di droga, ma capace di gestire anche altre attività criminali come rapine ed estorsioni tra le province di Macerata, Ancona, Pesaro e Fermo. Sono stati individuati, in particolare, i canali di approvvigionamento e l’intera rete di distribuzione territoriale della droga. Ma il gruppo si era reso responsabile anche di estorsioni ed efferate rapine, come quella compiuta nel luglio 2014 in un casolare di Montegranaro, in provincia di Fermo, durante la quale era stato persino simulato un blitz della polizia di Stato per sorprendere le tre vittime, un altro gruppo criminale che si trovava lì per uno scambio, che erano state poi ammanettate e picchiate. Sono stati inoltre sequestrati dai carabinieri 25 kg di hashish, un chilo di cocaina, tre pistole e alcune divise simili a quelle in dotazione alla Guardia di Finanza.

Gli arrestati sono gli ultimi membri rimasti a piede libero del clan Schiavi – Le indagini dei carabinieri erano partite dopo il pestaggio di Montegranaro, quando si era scoperto che le tre persone picchiate erano pregiudicati e che quello che era stato loro rubato proveniva da qualche attività malavitosa. Secondo quanto appurato dai Ros, la gang sarebbe nata dalle ceneri dell’ex clan Schiavi, decimato anni fa da una maxi inchiesta e sotto processo ancora oggi presso il tribunale di Macerata. Nel gestire i loro affari, i criminali non si facevano alcuno scrupolo a minacciare e picchiare chiunque si mettesse in mezzo, estorcendo denaro a clienti facoltosi e indebitati con veri e propri metodi mafiosi. Dalle indagini è venuto anche fuori che la banda usava come quartier generale la concessionaria d’auto Delta Motors di Porto Recanati, oggi fatta chiudere dalla magistratura, che serviva non solo come copertura per svolgere altri piccoli affari e vendere auto a caro prezzo, ma anche per riciclare tutto il denaro guadagnato con il traffico e lo spaccio di stupefacenti.

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