Milano: stilista trovata impiccata in piazza Napoli, mistero sull’ipotetico suicidio

Carlotta Benusiglio è stata ritrovata martedì 31 maggio nei giardini di Piazza Napoli, con una sciarpa al collo, ma i piedi che toccavano il suolo. La sorella, l’autrice Giorga Benusiglio: «Non l’avrebbe mai fatto. Io e la mia famiglia vogliamo la verità». Interrogati amici, parenti e fidanzato. Le indagini proseguono

Milano: stilista trovata impiccata in piazza Napoli, mistero sull'ipotetico suicidio

Sciarpa attorno al collo, i piedi che toccavano terra, ed era in un angolo dei giardini di piazza Napoli, a Milano. È stata ritrovata impiccata ad un albero all’alba di martedì 31 maggio Carlotta Benusiglio, stilista di 37 anni nonché sorella dell’autrice Giorgia Benusiglio. Il corpo senza vita della donna è stato scoperto da due passanti che hanno prontamente dato l’allarme, ma il tempestivo intervento dei soccorsi non è servito a nulla: all’arrivo dell’ambulanza, i paramedici non hanno potuto fare altro che constatare il decesso della donna. Nel giro di poco tempo sono intervenuti anche gli agenti del commissariato di Porta Genova che hanno bloccato il traffico per effettuare i primi rilievi: alcuni documenti sono stati ritrovati accanto al corpo della ragazza, assieme ad una vecchia prescrizione medica per farmaci omeopatici. Le prime ipotesi vergerebbero sul suicidio, se solo la donna non avesse lasciato la propria abitazione, nei pressi della piazza, ancora in disordine: il computer portatile era acceso, così come la musica; anche il letto era disfatto, e le lenzuola presentavano qualche macchia di sangue. In più, Carlotta, aveva in casa una confezione di farmaci contro l’ansia da cui mancavano quattro pillole. La polizia indaga per scoprire cos’è accaduto durante le settimane e i mesi precedenti all’ipotizzato suicidio.

Litigi violenti col fidanzato
Gli inquirenti hanno già interrogato i famigliari, gli amici e il fidanzato, quest’ultimo come persona informata sui fatti: con il proprio fidanzato, Carlotta, aveva un rapporto burrascoso fatto di litigi finiti al pronto soccorso, lesioni gravi nei referti medici e in alcune denunce, di cui l’ultima a febbraio. Sebbene la relazione fosse turbolenta, la ragazza ha continuato a vederlo nonostante l’uomo avesse anche problemi di dipendenza. Carlotta avrebbe rivisto il ragazzo anche lunedì 30 maggio, a pranzo con un’amica, e di nuovo la stessa sera. La famiglia Benusiglio, pur di far luce sul caso, oltre ad aver assunto un consulente che assisterà all’autopsia di Carlotta programmata per venerdì 3 giugno, ha nominato l’avvocato Gianluigi Tizzoni che racconta di come non regga l’ipotesi del suicidio in piazza «perché le modalità con cui si è concretizzato, contrastano con la personalità di Carlotta, una ragazza molto riservata. In più, proprio martedì, la giovane aspettava la visita di una cara amica che vive all’estero», come ha confermato anche la sorella della donna.

La sorella: «Vogliamo verità»
La sorella Giorgia, testimonial anti-droga ed autrice del libro “Vuoi trasgredire? Non farti!”, ha spiegato come riportato su “Repubblica.it”: «Non credo assolutamente che mia sorella si sia suicidata. Non l’avrebbe mai fatto e soprattutto, vista la riservatezza, mai a due passi da casa, usando un albero in una piazza. Per assurdo avrebbe potuto farlo usando il soppalco. Io e la mia famiglia vogliamo la verità. Del fidanzato non voglio parlare, noi eravamo contrari per precisi motivi alla relazione. Mia sorella stava bene, l’ultima che l’ha sentita è stata mia madre, il lunedì alle 11 di sera. Si sarebbero dovute vedere insieme per mangiare a pranzo proprio martedì. E una madre sente se la figlia sta bene o no. Aveva mille progetti, era un’artista, era appena tornata da Venezia dove era stata per una festa di nubilato dove aveva disegnato l’abito da sposa per un’amica», racconta ancora Giorgia che ha manifestato il suo dolore anche sulla propria pagina Facebook. L’autrice conclude spiegando: «La casa di mia sorella è sotto sequestro. Lei aveva denunciato il fidanzato diverse volte per violenze. Ma di più non chiedetemi. Ringrazio il magistrato e gli investigatori della polizia per tutto quello che stanno facendo». Il capo della Squadra Mobile della Questura milanese, Lorenzo Bucossi, chiosa: «Al momento nessun elemento ci fa allontanare dall’ipotesi del suicidio, ma stiamo indagando come se non lo fosse anche per le dichiarazioni della famiglia».

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