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Monza, adescava ragazze e ragazzine sul web per violentarle: arrestato albanese

L’uomo, un 39enne irregolare in Italia, si fingeva un diciassettenne italiano in chat per adescare ragazze, anche minorenni, carpendo la loro fiducia e facendosi mandare anche foto senza veli. Poi le ricattava pretendendo rapporti di natura sessuale

Ieri mattina, i carabinieri di Desio (Monza) hanno arrestato un 39enne albanese, irregolare in Italia, per violenza sessuale e divulgazione di materiale pedopornografico, come disposto dal gip del tribunale di Monza. Secondo l’accusa, avrebbe ricattato e violentato tre ragazze, di cui una minorenne e un’altra con un deficit cognitivo, dopo averle adescate in Rete spacciandosi per un 17enne italiano. L’uomo ne carpiva la fiducia e le convinceva a farsi mandare delle loro foto senza veli, poi le ricattava pretendendo un rapporto sessuale per non divulgare le immagini sul web; le indagini erano partite a seguito della denuncia della madre di una delle giovani, quella con un lieve ritardo mentale. L’uomo sceglieva accuratamente le vittime, il più delle volte ragazze fragili e sole o con qualche ritardo, usando il nickname “Enzo Milano” e la foto di un diciassettenne italiano rubata ad un altro profilo.

Si fingeva innamorato per ricattarle
Una volta riuscito a far scattare l’interesse nella “preda”, l’albanese iniziava a fingersi innamorato e gradualmente la convinceva a farsi inviare immagini sempre più spinte. A quel punto faceva scattare il ricatto: o le vittime andavano a letto con lui oppure avrebbe divulgato le fotografie sui social network o su qualche sito pornografico. E’ stato accertato che almeno tre delle ragazze adescate si sono viste costrette a cedere al ricatto nel timore che l’uomo mandasse le immagini anche ai loro genitori. La denuncia nei suoi confronti è giunta dalla mamma di una delle tre, una ventenne brianzola con un deficit cognitivo, accortasi dello stato di shock della figlia; la giovane è crollata raccontandole tutto e la donna è corsa dai carabinieri portando anche i vestiti indossati dalla figlia il giorno del rapporto sessuale forzato. Attraverso una complessa ricerca investigativa online, i militari sono riusciti a risalire all’identità e al modus operandi dell’albanese; anche se le vittime accertate sono solo tre, le indagini sono ancora in corso e non escludono che potrebbero essercene molte di più.

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