Morto David Bowie: il mondo della musica piange il Duca Bianco

Il celeberrimo cantante inglese è venuto a mancare due giorni fa al termine di una lunga battaglia, durata 18 mesi, contro il cancro; la notizia della sua morte è stata diffusa dai social e i fan, per qualche momento, hanno creduto che si trattasse di una bufala

Morto David Bowie: il mondo della musica piange il Duca Bianco

La notizia che nessuno avrebbe voluto leggere è comparsa sulle pagine ufficiali di David Bowie su Facebook e Twitter: il grande cantante inglese si è spento due giorni fa dopo una lunga e coraggiosa battaglia contro il cancro che lo ha divorato giorno dopo giorno in 18 mesi. Per qualche momento ha dominato l’incredulità dei fan, poi la triste conferma è arrivata direttamente dal figlio di Bowie, Duncan Jones, che ha twittato: «Sono molto dispiaciuto nel dover dire che è vero. Sarò offline per un po’». Bowie, uno degli artisti più influenti nel mondo della musica e non solo, ha attraversato oltre 50 anni di musica leggera consegnandosi alla leggenda; proprio l’8 gennaio scorso l’artista aveva compiuto 69 anni (era nato a Londra nel 1947, come David Robert Jones) e per l’occasione aveva fatto uscire un album di inediti, “Blackstar”, che era stato accolto molto favorevolmente, mentre qualche settimana fa aveva annunciato il suo definitivo ritiro dalle scene, ma già da una decina di anni non compariva più sulla scena live. Soprannominato “Il Duca Bianco”, un nomignolo da lui stesso inventato, Bowie era noto anche con altri pseudonimi come “Ziggy Stardust”, “Halloween Jack” e “Nathan Adler”; in oltre cinquant’anni di carriera ha attraversato il rock reinventandosi sempre e senza tramontare mai, passando dal folk acustico all’elettronica, dal glam rock al technopop fino al rock raffinato, senza mai sbagliare una canzone e adottando uno stile scenico per molti versi precursore delle mode (trucco pesante, vestiti in pelle in un epoca in cui tiravano di più i jeans e una certa insistita ambiguità sessuale). E come si possono dimenticare le sue canzoni più celebri, come la mitica “Heroes”, “Starman”, “Life on Mars” o “Under Pressure” (quest’ultima scritta in collaborazione con i Queen)?

Un autore poliedrico, anche al cinema
Se come artista musicale ha lasciato un solco profondo nello spettacolo, anche come attore cinematografico Bowie non è stato da meno e il suo stesso aspetto androgino e le sue movenze ben si prestavano a ruoli anche complessi, per non dire disturbanti: è stato un alieno più simile ad un angelo caduto in “L’uomo che cadde sulla Terra” di Nicolas Roeg, un generale inglese prigioniero in un campo di concentramento giapponese in “Furyo” di Nagisa Oshima, il misterioso re dei Goblin in “Labyrinth” di Jim Henson e l’artista pop Andy Warhol in “Basquiat” di Julian Schnabel. Ma è apparso in alcuni film anche nel ruolo di sè stesso, come in “Christiane F. Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino” del 1981. Bowie aveva due figli: Duncan Jones, nato nel 1971 dal matrimonio con Mary Angela Barnett, e Alexandria Zahra, nata nel 2000 dal suo matrimonio con la modella africana Iman, della quale aveva anche adottato la prima figlia Zulekha.

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