Mozambico: trovati i resti del Boeing scomparso nel 2014 con 239 persone a bordo
Provengono dal Malaysia Airlines Mh370 i resti di un aereo trovati in Mozambico, lo stesso aereo che scomparve l’8 marzo 2014 e che portava circa 239 persone a bordo. L’ufficializzazione è avvenuta dopo che gli stessi investigatori, assieme alle autorità australiane hanno vagliato diverse analisi sui due resti trovati in Mozambico: il primo frammento da un americano, e l’altro è stato poi recuperato da una famiglia del Sud Africa che si trovava in vacanza nello stesso Mozambico. Entrambi i resti poi, sono stati portati sul territorio australiano. In seguito alle verifiche, il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti australiano Darren Chester ha spiegato: «L’esame ha concluso che i rottami appartengono quasi certamente al Boeing 777 della compagnia malese. Anche il fatto che siano stati ritrovati sulla costa orientale africana è coerente con i modelli delle correnti marine e conferma ulteriormente le nostre ricerche nell’Oceano indiano meridionale» ha riferito il funzionario alla Cnn. L’aereo scomparso era decollato dalla Malesia, Kuala Lumpur ed era diretto in Cina, a Pechino, ma aveva deviato la propria rotta ed era stato intercettato per l’ultima volta nella Thailandia Meridionale.
La strana vicenda dell’aereo
L’aereo scomparso, è stato ricercato per tutto il sud dell’Oceano Indiano, ma non è stato mai trovato: ebbe esito negativo anche per tutto il territorio che attorniava l’Oceano. Il velivolo, come spiegato dal sito della tv cinese Cctv, aveva a bordo 239 persone di cui 153 di origine cinese; 38 di origini malesi; 12 indonesiani; molti australiani, europei e americani e tra di loro c’era anche un italiano, Luigi Maraldi, 37enne che per fortuna è riuscito ad avvisare la Farnesina di star bene e di trovarsi in Thailandia. L’aereo, era partito da Kuala Lumpur da circa 40 minuti, intorno all’una di notte, e il volo sarebbe dovuto arrivare a Pechino sei ore dopo la partenza. Che fine abbia fatto è ancora un mistero: il pilota, 53enne, era un aviatore con molte ore di volo alle spalle, ed era affiancato da un giovane ufficiale di bordo di 27 anni. Il velivolo inoltre, aveva comunicato all’1:19 di quel misterioso 8 marzo, la “buonanotte” dalla cabina di pilotaggio. Poi non c’è stato più nulla. A bordo si sono spenti i sistemi di comunicazione e gli unici “segnali” dell’esistenza del Boeing sono arrivati da un radar militare, che ha intercettato il Boeing fuori rotta e che si trovava a sud di Phuket, a sud della Thailandia. Inoltre, altri segnali sono arrivati da un satellite, ma l’ultimo vero cenno del volo è stato alle 08:19, un avviso che segnalava l’assenza di corrente.