“Non vogliamo un cameriere nero”: la barista caccia via i razzisti e viene premiata

La barista padovana ha preso le difese di un collega di colore offeso da una coppia di anziani clienti, cacciandoli dal locale: «E noi non vogliamo clienti razzisti». Premiata dalla pagina Facebook “Montagnana 2.0” con un mazzo di fiori

"Non vogliamo un cameriere nero": la barista caccia via i razzisti e viene premiata

Episodio di razzismo in un bar a Montagnana, in provincia di Padova, dove una coppia di coniugi ha avuto da ridire sulla presenza di un cameriere di colore. «Non vogliamo un cameriere nero», hanno detto al ragazzo, offeso e imbarazzato, nel momento in cui si era avvicinato per prendere la loro ordinazione. A difenderlo una giovane collega che si è premurata di cacciare i due dal locale. «Potete anche andare via, siamo noi a non volere clienti razzisti», ha detto a bruciapelo Laura, una studentessa universitaria che lavora part time al bar di Montagnana. Così a marito e moglie, tra un borbottio e l’altro, non è rimasto altro che girare i tacchi e uscire. Questa storia ha fatto il giro del web, ed è stata ripresa in particolar modo dalla pagina Facebook “Montagnana 2.0”, che ha voluto ringraziare in prima persona l’eroina dell’episodio inviandole un mazzo di fiori e un cartello con su scritto “Perché coraggio ed umanità non debbano mai mancare”. Il momento della consegna è stato immortalato in uno scatto, condiviso in rete da tantissimi utenti. Laura ha ringraziato tutti coloro che hanno apprezzato il suo gesto e ha voluto sottolineare, sempre su Facebook, il valore della solidarietà: «Vorrei che passassero solo i bei valori che ci stanno dietro, al di là di me. Alla base di tutto ci deve essere il rispetto per ogni persona, sia esso un nostro conoscente, parente o un perfetto sconosciuto».

"Non vogliamo un cameriere nero": la barista caccia via i razzisti e viene premiata

«Penso che la maggior parte di voi avrebbe reagito come me quindi non credo sia il caso di enfatizzare ulteriormente l’accaduto, seppur credo sia servito a sensibilizzare e smuovere gli animi di molti di noi», ha poi aggiunto la barista padovana. A non volere i riflettori puntati addosso sono anche i titolari del bar: «Nel 2015 fatti come questi non dovrebbero destare questo scalpore, anche perché i clienti erano due anziani che probabilmente avevano ancora idee e pensieri vecchi di qualche decennio: penso che tutti si sarebbero comportati così».

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