Nuovi misteri sulla strage di Charlie Hebdo, parla la compagna di Charb: “La verità è ancora lontana”

La compagna di Charb, disegnatore e direttore della rivista satirica, ha fornito nuove dichiarazioni sulla strage: «Charb era alla ricerca di 200.000 euro, la mattina dell’attentato era particolarmente scosso dopo aver visto sotto casa un’auto con i vetri oscurati»

Nuovi misteri sulla strage di Charlie Hebdo, parla la compagna di Charb: "La verità è ancora lontana"

Spuntano nuovi misteri sulla strage alla redazione del giornale satirico francese Charlie Hebdo compiuta dai fratelli Kouachi il 7 gennaio scorso. A parlare è Valérie M., l’ultima compagna di Charb, alias Stéphane Charbonnier, disegnatore e direttore di Charlie Hebdo, ucciso nell’attentato. «La verità su Charlie è ancora lontana», ha dichiarato la donna, che da quanto riportato trascorse con Charb anche l’ultima notte prima della strage. A suo dire, diversi sarebbero gli elementi non presi in considerazione dagli inquirenti. Pare infatti che il direttore della rivista francese, tre ore prima di essere ucciso dai kalashnikov dei fratelli Kouachi, aveva tremendamente paura, perché aveva notato sotto casa un’auto con i vetri neri. Che qualcuno lo minacciasse o cercasse qualcosa da lui? Non è da escludere. Dalle testimonianze di Valérie è emerso infatti che Charb era in contatto con una persona misteriosa che lo stava aiutando a finanziare Charlie Hebdo, sommerso dai debiti. «Charb era alla disperata ricerca di 200.000 euro. Usciva la sera a cena con uomini d’affari mediorientali ed era convinto di riuscire ad affascinarli per farsi aiutare e risollevarsi dai debiti», ha detto la sua compagna. E proprio la mattina dell’attentato le aveva confessato di essere riuscito a trovare 100mila euro, soldi che ad oggi non si sa ancora che fine abbiano fatto.

Nuove rivelazioni che riaprono le indagini
Altro mistero è la strana coincidenza della visita di presunti ladri qualche giorno dopo l’attentato, proprio nell’appartamento di Charb, quando furono portati via diversi documenti, disegni e il computer portatile del vignettista, che secondo Valérie potrebbe ritornare utile all’inchiesta. Vere o meno, queste rivelazioni hanno posto nuovi quesiti sul caso e gli investigatori hanno cominciato con altri accertamenti svolgendo indagini anche su altri membri dello staff del giornale.

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