Oklahoma, legge shock sull’aborto: votato divieto ma governatrice ferma l’approvazione

La legge sull’aborto in Oklahoma era stata votata a favore da 33 rappresentanti locali. Se il provvedimento fosse passato, ci sarebbero state pene sia per i medici che per i colpevoli. Mary Fallin, la governatrice, ha posto il veto: «È una legge troppo vaga e ambigua»

Oklahoma, legge shock sull'aborto: votato divieto ma governatrice ferma l'approvazione

È stata proprio la governatrice repubblicana che ha voluto porre un limite alla controversa legge che voleva rendere l’aborto un vero reato. La decisione era stata presa dal parlamento di stato senza alcun dibattito, con 33 voti a favore e 12 contro, e prevedeva: la revoca della licenza media per i medici; un perseguimento processuale, e dall’uno ai tre anni di pena anche per le madri (a meno che l’aborto non fosse necessario per cautelare la salute della partoriente). Il provvedimento era stato approvato in Consiglio mercoledì 18 e votato venerdì 20 maggio dalla governatrice Mary Fallin, che aveva ricevuto cinque giorni di tempo per dare la decisione finale sull’emendamento. La governatrice, repubblicana, ultraconservatrice e antiabortista nonché anche possibile candidata alla vicepresidenza di Trump se vincesse alle elezioni, ha scelto il veto considerando la legge «troppo vaga e ambigua anche nella parte in cui parla di come i medici dovrebbero tener conto del pericolo di morte della madre», concludendo che continuerà a sostenere il riesame della decisione della Corte Suprema che legalizzò l’aborto negli Usa. Una delusione per il promotore della legge, il senatore repubblicano Natham Dah che aveva mosso il provvedimento: «Credo che sia una funzione fondamentale del governo statale difendere la vita dall’inizio del concepimento», è la sua opinione come riportato dal “Washington Post”.

Oklahoma, legge sull’aborto: iniziativa senza precedenti
L’aborto è un tema scottante negli Stati Uniti e che continua ancora a dividere l’opinione della popolazione americana fin dalla sua legalizzazione sancita nel 1973 dalla Corte suprema americana, ed essendo l’Oklahoma uno degli Stati più conservatori del Paese, non c’è da stupirsi. Un’opinione a favore era stata espressa anche da Alba Laguens, vicepresidente esecutivo della Federazione americana per la pianificazione familiare, che ha sottolineato come la legge dell’Oklahoma è il «divieto di aborto, puro e semplice». Dall’altro lato, la proposta ha fatto immediatamente scattare proteste in tutto lo Stato: gli oppositori, tra cui il “Centro per i diritti riproduttivi” con base a New York, hanno definito il provvedimento incostituzionale; anche l’associazione dei medici dell’Oklahoma aveva fatto sentire la sua voce, definendo la legge preoccupante anche per i fornitori delle prestazioni mediche e di medicinali.

La nuova iniziativa, se fosse andata in porto, sarebbe stata senza precedenti. Altri Stati americani, avevano già tentato di vietare l’aborto ma non erano previste sanzioni penali o anni di detenzione. In conclusione ora, l’emendamento, come quello contro i transgender, arriverà alla Corte suprema, che in passato ha sempre riconfermato la stessa posizione del 1973.

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