Omicidio Elena Ceste, ripreso oggi il processo a Michele Buoninconti: rischia l’ergastolo

A prendere la parola oggi il sostituto procuratore Laura Deodato che probabilmente chiederà l’ergastolo per Buoninconti. Il 7 ottobre ci saranno invece le arringhe della difesa e la sentenza potrebbe arrivare già il giorno dopo

Omicidio Elena Ceste, ripreso oggi il processo a Michele Buoninconti: rischia l’ergastolo

Nuova udienza, questa mattina ad Asti, del processo che vede imputato Michele Buoninconti, il vigile del fuoco accusato di aver ucciso la moglie Elena Ceste, e di averne occultato il cadavere. L’uomo si è presentato in tribunale accompagnato dalla polizia penitenziaria del carcere di Verbania, dove è attualmente detenuto. In aula, alla ripresa del processo, che si celebra a porte chiuse e con rito abbreviato, presenti anche i genitori di Elena, Franco e Rita, e i loro legali, Deborah Abate Zaro e Carlo Tabbia. Michele è invece difeso dagli avvocati Enrico Scolari e Giuseppe Marazzita. È il pm Laura Deodato a prendere la parola davanti al giudice Roberto Amerio all’udienza, iniziata stamattina alle 9,30 nell’aula 1 di palazzo di giustizia. Il magistrato, convinto di essere giunto alla verità sulla morte di Elena Ceste, svanita nel nulla il 24 gennaio 2014, vuole la condanna di Buoninconti, con tutta probabilità l’ergastolo, anche se si procede con il rito abbreviato: con l’omicidio volontario sono state contestate due aggravanti, ossia la premeditazione e il rapporto di parentela. In più c’è anche il reato di l’occultamento del cadavere. Dopo il pm Deodato, il giudice ascolterà nel pomeriggio gli avvocati di parte civile dei familiari di Elena. Il 7 ottobre ci saranno poi le arringhe della difesa, e la sentenza potrebbe già arrivare nella stessa giornata, o forse l’8 ottobre.

Ripercorriamo gli eventi, dalla scomparsa all’omicidio
Elena Ceste era sparita dalla casa in cui viveva col marito Michele in località San Pancrazione di Costigliole, la mattina del 24 gennaio 2014. Il marito aveva accompagnato i 4 figli a scuola e al suo rientrato a casa aveva dichiarato di non aver più trovato la moglie. Si era rivolto al programma “Chi l’ha visto?” per riuscire a rintracciarla, e aveva per mesi ipotizzato possibili scenari sulla sua morte, accusando persino alcune persone risultate poi del tutto estranee alla vicenda. Fino a che lo scorso 28 ottobre è stato casualmente trovato il corpo della donna durante lavori di pulitura del rio Mersa, al confine tra Isola e Costigliole, a circa un chilometro dall’abitazione dei coniugi. Si arriva alla svolta delle indagini il 29 gennaio quando i carabinieri di Asti, coordinati dal colonnello Fabio Federici, hanno arrestato il marito della donna con l’accusa di omicidio. L’uomo avrebbe ucciso la moglie la mattina della sua scomparsa in pochissimi minuti e mettendo in atto un’aggressione violentissima.

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