Palermo: autisti assenti durante la partita, autobus fermi anche per caldo record

La città di Palermo ha registrato un caldo record e, per via delle alte temperature, gli autobus sono rimasti parcheggiati nella rimessa. Assenti anche molti autisti per malattia o permesso sindacale. L’Amat ha segnalato 15 dipendenti alla Procura della Repubblica. I cittadini esasperati ed indignati si sfogano su Facebook

Palermo: autisti assenti durante la partita, autobus fermi anche per caldo record

Oltre cento bus immobili perché sprovvisti di aria condizionata. La vicenda si svolge a Palermo, durante l’afosa giornata del 17 giugno che ha visto l’Amat, l’agenzia di trasporti pubblici palermitana, dimezzare il proprio servizio per il secondo giorno consecutivo a causa delle alte temperature. A spiegare la situazione, come riportato su “Repubblica.it”, è Diego Bellia, vice presidente della società di trasporti: «Le vetture sono vecchie e all’interno c’erano 55 gradi. Lasciare le rimesse era impossibile». Il vice presidente spiega ancora: «Purtroppo il nostro parco mezzi è vetusto. Aspettiamo 18 nuovi bus entro luglio e altri 18 entro la fine dell’anno», ha concluso. La situazione si è anche aggravata con l’assentarsi degli autisti: su 200 dipendenti solo 25 hanno svolto la propria giornata lavorativa, mentre altri non si sono presentati per via di permessi sindacali o malattia. La situazione è peggiorata poco prima dell’incontro di calcio “Italia – Svezia”, quando altri dipendenti si sono improvvisamente dati ammalati. L’Amat, dopo l’evento, ha voluto emettere un comunicato per spiegare la situazione: «Nel corso del pomeriggio di oggi, sono stati 40 gli autisti dell’Amat che sono stati assenti per malattia, su un totale di 225 autisti previsti in servizio. Stamattina erano 8».

Segnalati 15 lavoratori
La nota dell’agenzia, continua spiegando le contromisure prese: «Poiché l’anomalia registrata è l’ultima di una lunga serie che danneggia l’operatività del servizio, sommandosi alle assenze per altri motivi non controllabili dall’Azienda (Legge 104, Donazioni di sangue, Permessi sindacali, ecc), il CdA ha oggi deciso, sentito anche il parere del Socio unico, di segnalare una quindicina di lavoratori alla Procura della Repubblica perché valuti la correttezza delle rispettive situazioni. Allo stesso tempo, l’Azienda invierà formale diffida agli stessi lavoratori, avendone rilevato la scarsa produttività, le prestazioni non sufficienti e non coerenti con le mansioni. In sostanza l’Azienda sta avviando quanto necessario per verificare la sussistenza delle condizioni per il licenziamento». Anche il sindaco palermitano, Leoluca Orlando, ha espresso la sua opinione sulla vicenda: «Ho l’impressione che qualche dipendente dell’Amat non abbia ancora capito che il posto di lavoro si può anche perdere e che questa Amministrazione ha avuto tanto riguardo per i dipendenti delle partecipate, quanta intransigenza con coloro che si ritengono furbi e altro non sono che degli ignobili e incivili», riferendosi alle 1500 contestazioni disciplinari mosse ai dipendenti delle aziende partecipate del Comune in cui vi sono stati anche diversi licenziamenti. Il primo cittadino conclude: «Oggi qualcuno probabilmente è stato male anche per il caldo, ma spero che nessuno voglia farci credere che la Nazionale di calcio fa male alla salute».

Cittadini furiosi
Anche i cittadini hanno detto la loro sul social blu, manifestando la propria rabbia per via dell’assenteismo dei dipendenti e, quindi, del malfunzionamento dei servizi. Tra i commenti al seguito di un post della pagina Facebook “Comune di Palermo” riguardante la vicenda, un utente ha scritto: «Quindi concretamente parlando, la giornata è passata nella più totale indifferenza, tanto il palermitano è abituato alle lunghe attese e ai disservizi dell’Amat. Inutile che fate finta di indignarvi per l’abnorme assenza del personale, così come è inutile al solito che si finge di prendere provvedimenti. Quando dalle parole passerete ai fatti allora inizierete a prendere credibilità, nel frattempo siete solo chiacchieroni, ragion per cui tacete che le vostre chiacchiere sono un’offesa alla mia intelligenza e a chi di lavorare ne ha veramente voglia». L’indignazione verge anche verso gli assenteisti, chiedendo al Comune più controlli e dando possibilità a molti altri di lavorare: «Lasciamoli a casa per sempre allora, c’è gente che un posto di lavoro se lo sogna la notte». E infine altri puntano il dito anche ai medici “complici”: «Ed avete mandato le visite fiscali? O anche i medici erano malati?».

Impostazioni privacy