Palermo, operaio licenziato si vendica uccidendo due ex colleghi

L’uomo era stato licenziato poche settimane fa e si trovava in gravi difficoltà economiche. Mosso dalla disperazione si è recato sul posto di lavoro e ha aperto il fuoco contro due suoi ex colleghi. Adesso è in attesa di giudizio

Palermo, operaio licenziato si vendica uccidendo due ex colleghi

Una disperata vendetta quella del 49enne Francesco La Russa, ex dipendente di una cava alle porte di Palermo. Dalle prime ricostruzioni, l’uomo, mosso appunto dalla disperazione per aver perso il posto di lavoro dallo scorso 5 settembre, e trovandosi già da tempo in gravi difficoltà economiche, si sarebbe recato alla cava per un confronto con il direttore responsabile, ma dopo un duro litigio avrebbe sparato a quest’ultimo e a un altro ex collega che si trovava al momento sul posto. Compiuto il duplice omicidio, in contrada Giardinello, tra Trabia e Termini Imerese, La Russa si è dato poi alla fuga. A rintracciarlo qualche ora dopo una pattuglia della Polizia di Termini Imerese. Gli operai della cava su cui il presunto omicida ha aperto il fuoco sono il direttore Gianluca Grimaldi, 38 anni, e il capo cantiere Giovanni Sorce, 56 anni. La cava, che è stata sequestrata alla mafia, è in amministrazione controllata su decisone del Tribunale di Palermo. Francesco La Russa, sposato e padre di tre figli, è adesso in attesa di giudizio per aver commesso il duplice omicidio.

Leonardo Ortolano, sindaco di Trabia, a poche ore dal duplice omicidio che ha sconvolto e non poco i quasi 11mila abitanti del piccolo centro della provincia di Palermo, ha dichiarato che in segno di lutto sono state sospese le manifestazioni estive: «Alle famiglie coinvolte in questa tragedia va la mia personale solidarietà e di tutta l’amministrazione comunale». E’ un momento pieno di dolore e tristezza, ha detto con molta amarezza Ortolano, «la comunità di Trabia è sconvolta da quanto si è verificato». «L’ex operaio – continua il sindaco – è un gran lavoratore che aveva il senso della famiglia e il rispetto di tutti. Con questo non giustifico il gesto. Da parte mia un invito tutti a riflettere nel massimo silenzio uniti con il massimo impegno. E’ un dramma sociale quello che abbiamo vissuto oggi e un campanello d’allarme che deve fare riflettere tutti soprattutto chi ha incarichi istituzionali. Il paese è terrificato da questo avvenimento», ha concluso.

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