Parigi, vertice Onu sul clima: scontri e lacrimogeni polizia-manifestanti, 289 fermati

Francia. Scontri per la marcia pacifica sul clima a Parigi. Circa 290 fermi, scontri e vandalismi in piazza. Hollande: «L’accaduto è doppiamente scandaloso, sia nei confronti delle vittime degli attentati che della Conferenza sul clima»

Parigi, vertice Onu sul clima: scontri e lacrimogeni polizia-manifestanti, 289 fermati

Ieri a Parigi vi era una tensione così densa che si tagliava con un coltello. Il cielo cupo, cielo plumbeo, e massima tensione tra l’allarme terrorismo e gli scontri durante la pacifica manifestazione sulla giornata mondiale del clima. Non solo, la polizia ha affrontato ogni manifestante con il pugno duro per evitare ogni possibilità di attacco a sorpresa a livello terroristico. La mattinata era cominciata con moltissime persone in manifestazione poiché avevano aderito all’appello di Avaaz. L’organizzazione aveva lanciato l’idea della marcia per salvare il clima, portando un paio di scarpe in Place de la République, il luogo da cui sarebbe dovuto partire il corteo. In mezzo al ‘prato’ colorato di centinaia di scarpine da bimbi, sandali, tacchi a spillo e scarpe da ginnastica, anche quelle mandate da papa Francesco, dell’attrice francese Marion Cotillard e della stilista Vivienne Westwood. In 10 mila persone a partecipare, e per dimostrare solidarietà si sono prese per mano in una lunga catena lungo il percorso virtuale della manifestazione, sino a Nation. E’ stato allora che è arrivata la polizia, perché per quanto la manifestazione fosse del tutto pacifica, era stato proibito qualunque atto di pubblico corteo dal giorno degli attentati per questioni di precauzione.

Da manifestazione pacifica a “Anticop21”
E mentre la polizia iniziava a mandare via tutti, è stato a quel punto punto che alcuni gruppuscoli, riuniti dietro la sigla ‘Anticop21’, al grido di “stato d’emergenza, stato di polizia, non ci toglierete il diritto di manifestare”, a volto coperto hanno cominciato a scontrarsi con le forze dell’ordine. La catena umana ha tenuto duro fino a quando non sono arrivati i gas lacrimogeni per disperdere e fermare i black bloc francesi. Ma questi hanno continuato a creare disordine, lanciando bottiglie di vetro alla polizia, oggetti di qualunque genere, ma soprattutto delle candele, dei vasi di fiori e degli altri oggetti del memoriale spontaneo lasciati ai piedi della statua della Marianna al centro della piazza. E a quel punto la marcia delle scarpe è stata annullata. L’indignazione dei parigini è scattata subito, e tra chi di loro non è fuggito via si tentava di rimettere ordine. Ma la reazione della polizia e gendarmerie è stata molto più forte, iniziando ad arrestare chiunque riuscissero a prendere. In mattinata l’ufficialità: 289 persone sono state ammanettate per identificarle, di cui 174 fermate trattenute in stato di fermo.

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François Hollande e la sua collera
Il presidente francese ha subito espresso tutto il suo sdegno e delusione per il popolo francese. Hollande ieri non è potuto essere presente poiché era a Bruxelles per via del delicato vertice Ue-Turchia con argomento “migranti”, ma ha espresso tramite un bollettino stampa tutta la sua collera nei confronti dei vandali e degli atti compiuti. «Elementi di disturbo che nulla hanno a che fare con gli ambientalisti» ha detto Hollande «l’accaduto è doppiamente scandaloso, sia nei confronti delle vittime degli attentati che della Conferenza sul clima».

Parigi blindata per la Conferenza sul Clima
Ed è triste sapere che è questa la Parigi che si è presentata per dare il via alla 21° Conferenza Onu sul clima che inizierà da lunedì e si terrà nella zona superblindata di Le Bourget. Autostrade e tangenziali chiuse, invito ai parigini a restare a casa, più di 20’000 tra militari, poliziotti mobilitati più un centinaio di caschi blu e 300 agenti di sicurezza solo nella zona interessata al sito della Conferenza. A questo incontro sono attesi molti leader mondiali del G20: Obama a Putin passando per il premier Matteo Renzi, la cancelliera Angela Merkel, Tspiras e altri 150 maggiori esponenti mondiali. Nel frattempo i parigini, tutto il popolo, chiedono una tregua. Tregua dal terrore e dall’essere limitati nella loro libertà, ma dove si ferma la libertà, inizia la loro sicurezza.

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