Parroco ai bambini: “Babbo Natale non esiste”, scatta la rivolta dei genitori

È polemica in Valle d’Aosta. Ai bambini è stato detto che Babbo Natale non esiste, distruggendo così i loro sogni, e consigliando di dare invece i soldi al parroco anziché di sprecarli in dolciumi. I genitori scesi in piazza vestiti da elfi per raccogliere firme e chiedere un incontro con il vescovo

Parroco ai bambini: "Babbo Natale non esiste", scatta la rivolta dei genitori

Tutti i bambini prima o poi scoprono che Babbo Natale non esiste, ma non dovrebbe essere il parroco del paese a distruggere i loro sogni o la gioia del loro Natale, a maggior ragione per motivi ben poco onesti. La polemica parte dalla Valle d’Aosta, dove un sacerdote, don Zibigniew, e alcuni catechisti di Antey-St-André, un paesino ai piedi del Cervino, hanno escogitato un metodo decisamente poco cristiano per racimolare soldi per la parrocchia. «Babbo Natale non esiste, è solo una leggenda», diceva il parroco ai bambini, facendoli inevitabilmente piangere per la triste e inaspettata scoperta. E durante le lezioni, i catechisti dicevano loro di non sprecare i soldi in dolciumi, e darli invece al parroco senza dirlo però ai genitori, invitandoli dunque a mentire. Alcuni genitori ne sono però venuti a conoscenza ed è scoppiata la bufera. «Prima o poi tutti i bambini scoprono, amareggiati, che Babbo Natale non esiste, e che i regali non vengono portati magicamente su una slitta trainata da renne, ma sono comprati da mamma e papà. Ma è anche certo che a rivelarne l’inesistenza non dovrebbe essere una figura esterna alla famiglia, come è successo nel nostro caso», hanno detto scesi in piazza per protestare. Sono stati in molti i genitori a vestirsi da elfi di Babbo Natale e raccogliere le firme per chiedere al vescovo Franco Lovignana di censurare il comportamento del parroco.

La parrocchia giustifica il parroco: «Solo un fraintendimento» – A riportare la protesta dei genitori, andata in scena al termine della messa, è stata La Stampa. Quando tutti i fedeli e i bambini sono usciti dalla chiesa, i genitori, vestiti da elfi di Babbo Natale, hanno consegnato loro caramelle e raccolto le firme. «Non riteniamo giusto distruggere i sogni dei bambini e non condividiamo il loro sostituirsi ai genitori», ha detto un papà. «Inoltre riteniamo assolutamente scorretto esprimere giudizi sui bambini sulla loro vita al di fuori di ciò che a loro compete, ossia insegnare il catechismo. A ognuno il proprio ruolo: ai bambini il diritto di vivere l’infanzia con serenità, ai catechisti e al parroco il ruolo di insegnare il catechismo, ai genitori le scelte educative», ha aggiunto. Ma la parrocchia giustifica don Zibigniew spiegando che è stato solo un fraintendimento dato dal fatto che il parroco è di origine polacca. «Credo che il problema sia nato dalla poca padronanza della lingua italiana del parroco. È stato tutto frainteso», ha detto uno dei catechisti. E riguardo ai soldi da dare al prete invece che spenderli in dolciumi? Anche quello un fraintendimento? Al momento tutto tace!

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