Pillola del giorno dopo: addio all’obbligo di ricetta per maggiorenni

Dal 4 marzo la ricetta non è più obbligatoria per le donne maggiorenni che richiedono la pillola del giorno dopo. Non ancora disponibile per le under 18, le farmacie dovranno controllare per ogni donna la maggiore età. L’Aifa spiega: «Molto soddisfatti»

Pillola del giorno dopo: addio all'obbligo di ricetta per maggiorenni

È partita dal 4 marzo 2016 la possibilità d’acquistare tutti i farmaci chiamati “contraccezione d’emergenza”, tra cui anche la pillola del giorno dopo. Proprio com’è avvenuto già a maggio dello scorso anno con la “Pillola dei cinque giorni dopo”, è stato modificato il regime prescrittivo della pillola Norlevo, la specialità medicinale a base di Levonorgestrel nota come “pillola del giorno dopo”, che sarà dunque acquistabile in farmacia da tutte le donne maggiori di 18 anni senza ricetta medica. Si cancellano, così, tutti gli impedimenti per la contraccezione d’emergenza che purtroppo non si estende alle minori di 18: le farmacie, nel caso in cui si trovino davanti una giovane donna, dovranno chiedere un documento d’identità e rifiuteranno di consegnare il farmaco al richiedente, nel caso in cui non si presenti il requisito dell’età superiore ai 18. Il direttore dell’Aifa (Associazione Italiana del farmaco) Luca Pani, ha rassicurato sul medicinale: «Il farmaco non ha grandi problematiche. Per tutelare le più giovani e visto che in Italia esiste la possibilità di prescrivere la pillola in ogni momento in ospedali e consultori, è stato deciso di lasciare questo limite».

«Traguardo importante»
La possibilità di prendere la pillola del giorno dopo senza ricetta, che risulta avere un’efficacia del 95% in più rispetto alla pillola anticoncezionale, risulta una grande vittoria per la Società Italiana Contraccezione (Sic), che tramite il professor Annibale Volpe, nonché presidente, ha manifestato la sua soddisfazione per quanto riguarda la nuova modalità: «L’abolizione di tale obbligo è un traguardo importante che la Sic persegue da tempo. Le donne avranno così non solo più scelta, ma anche meno confusione in testa. Del resto l’efficacia delle pillole d’emergenza è comprovata. I contraccettivi ormonali non hanno effetti collaterali: semplicemente ritardano l’ovulazione impedendo il concepimento. Per questo motivo, qualora la gravidanza sia già in atto, la salute del feto non viene compromessa». La Federconsumatori, inoltre, ha colto l’occasione per rivolgere un appello al Governo: «Spesso nel nostro Paese si continuano ad attuare pratiche a dir poco retrograde: secondo recenti indagini e anche stando alle numerose segnalazioni che abbiamo ricevuto, capita di frequente che le pazienti si vedano rifiutare la vendita dei contraccettivi di emergenza. Ricordiamo che la legge stabilisce l’obbligo del farmacista di vendere i medicinali di cui sia provvisto, pertanto qualsiasi obiezione di coscienza al riguardo non è ammissibile. E’ dunque fondamentale che il Governo metta in atto sia massicce campagne di informazione che interventi mirati ad arginare e contrastare comportamenti e fenomeni che ostacolino la piena applicazione della legge e il completo riconoscimento dei diritti delle donne» esprimendo in più il fondamentale impegno del Governo a dispensare altre campagne di informazione per fornire ad ogni ragazza italiana il proprio diritto di donna.

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