«E’ stata fatta un’operazione maligna nei miei confronti da parte dei media». «La storia dei cani è solo gossip», mentre sulla telefonata con Renzi parole molto dure: «Lo confermo, è uno str…!», sono queste le parole del direttore di Telejato Pino Maniaci
Il direttore di Telejato Pino Maniaci ha parlato attraverso un’intervista su Radio Cusano Campus in merito all’inchiesta che lo vede coinvolto. «L’interrogatorio – spiega – non è stato secretato, posso parlarne a ruota libera. Abbiamo chiarito, ho risposto a tutte le domande del giudice. Ho chiarito la mia posizione, non c’è stata alcuna estorsione. Si tratta solo di alcune supposizioni da parte degli inquirenti. Non c’è alcuna intercettazione in cui chiedo soldi a qualcuno. Le somme ricevute sono il dovuto di una pubblicità messa in onda su Telejato del negozio della moglie del sindaco di Borgetto, prima di diventare sindaco. Per quanto riguarda Partinico sono somme per una persona in difficoltà. Ho dato mandato ai miei legali di denunciare i sindaci per calunnia. Dai media è stato fatto uno spot maligno nei miei confronti dove il nome è stato messo all’interno di un’operazione anti-mafia, accostato a pezzi di merda con cui non abbiamo niente a che vedere. E’ un’operazione mediatica, per gettare fango sulla mia persona e fermare le inchieste che stiamo facendo».
Pino Maniaci sul caso dei cani
«E’ stata presa un’intercettazione strettamente privata. Al telefono uno può farsi bello e dire tutte le minchiate che vuole, ma contano i fatti. L’assassinio dei miei cani fu un’intimidazione mafiosa. Il problema è che questa storia è stata confezionata ad arte perché non fa nemmeno parte del fascicolo penale. Se io effettivamente ho detto qualcosa del genere, come mai gli inquirenti non hanno indagato o non hanno interrogato quelle persone che io ho accusato di aver ucciso i miei cani? E’ solo gossip. Il giudice ha detto che non c’entra nulla con l’inchiesta».
Pino Maniaci e la telefonata con Renzi
«Per me Renzi è uno str…, lo confermo». «Sono molto amareggiato e molto stupito da quello che è stato l’impatto mediatico studiato a tavolino per farmi passare per delinquente. Questo dovrebbe far riflettere. Sono già stato mediaticamente processato e condannato. Ho dovuto abbandonare i telefoni su ordine dei miei avvocati, per rimanere sereno prima dell’interrogatorio con i magistrati. Da oggi in poi risponderò a tutti e darò a tutti i chiarimenti. Le persone sono rimaste deluse dal messaggio mediatico che i giornali hanno fatto passare. Ai ragazzi dico solo che non li ho mai delusi».
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