Fausta Bonino, l’infermiera di Piombino accusata delle morti sospette di 13 pazienti del locale ospedale, è stata sentita dai pm durante l’interrogatorio di garanzia nel carcere di Pisa; l’interrogatorio è andato avanti per due ore e mezza, nel corso delle quali la donna non ha fatto altro che ribadire di essere innocente di quelle morti, arrivando a giurarlo sui suoi figli. «Finalmente ha potuto difendersi – ha dichiarato l’avvocato difensore, Cesarina Barghini – io chiederò gli arresti domiciliari, anche se è innocente, perchè se fosse libera rischierebbe per la sua incolumità dato che è già stata condannata dal clamore mediatico e dall’opinione pubblica». Il legale ha poi continuato: «Fausta Bonino dirà la verità su cosa è successo davvero per fare luce su alcune lacune delle indagini; ci vorranno delle indagini difensive anche da parte nostra e, ovviamente, del tempo. Perchè se c’è un killer, è ancora a piede libero ed è una cosa inquietante. Gli inquirenti – ha affermato il legale – sono stati abilmente depistati e nessuno si è chiesto come mai non è stato usato il solfato di protamina, che blocca qualsiasi tipo di emorragia. La mia assistita non soffre di alcuna patologia psichiatrica grave e non beve neppure. L’epilessia di cui soffre non trasforma certo le persone in assassini».
Indagini serrate
A proposito di altri esposti su pazienti deceduti in modo strano presentati nell’ambito dell’inchiesta sulla Bonino, il procuratore Ettore Squillace Greco ha risposto vagamente ai giornalisti: «Ci sono altre segnalazioni che andranno valutate; se ci siano o meno denunce precise, non posso al momento rispondere». Nel frattempo, stanno continuando le indagini e gli accertamenti del Nas di Livorno; si sta lavorando a 360 gradi ascoltando familiari, parenti e amici delle vittime e tutte le persone in qualche modo informate sui fatti. Un lavoro a pieno regime che passa al vaglio qualsiasi informazione utile.