Pisa: “Siamo l’Isis, stop agli esami o colpiremo” minacce via mail all’ateneo pisano

Mail minacciose da parte dell’Isis all’Ateneo Universitario pisano, ma la procura pensa possano essere studenti fuori corso che tentano di guadagnare del tempo per studiare. Intanto è panico tra gli universitari

Pisa: "Siamo l'Isis, stop agli esami o colpiremo" minacce via mail all'ateneo pisano

Sembra l’inizio di una grossa bufala, eppure non è così. Perché è successo davvero che alcuni professori, alcuni direttori di corsi e anche il rettore dell’Università di Pisa hanno ricevuto nella propria casella di posta elettronica delle lettere minatorie da parte dell’organizzazione Isis di Pisa, in cui veniva chiesto di sospendere la sessione d’esame e tutte le sessioni di laurea da qui a Gennaio. Minacce indirizzate soprattutto ai professori dei dipartimenti di Ingegneria, di Lingue e traduzioni e anche ad alcuni dei docenti dell’area umanistica. Le mail sono state firmate con “Isis Pisa” e sembrano state scritte da membri dell’estremismo islamico, ma hanno l’aria di essere palesemente contraffatte anche per via del falso marchio del Califfato nero. Sono state inoltrate da un indirizzo di posta quale “isis.pisa@virgilio.it” e contengono minacce del tipo: «prenderemo in ostaggio i professori e li ammazzeremo; faremo saltare in aria la torre; faremo stragi alle lauree e alle sessioni d’esami, a meno che i professori non sospendano il tutto fino all’inizio di Febbraio». L’id è stato creato tramite un provider italiano a cui gli investigatori della polizia stanno dando la caccia e che ha già fatto scattare un’inchiesta.

Si pensa sia la burla di qualche studente fuori corso – La procura ha già aperto un’inchiesta, coordinata dal pm Flavia Alemi sebbene gli inquirenti sospettino si tratti di un espediente banale di uno o più studenti fuoricorso che provano a guadagnare tempo per poter studiare di più. Può essere stato magari qualcuno con buone competenze informatiche, sufficienti per ingarbugliare i dati di genesi dell’account di posta elettronica. Il burlone in ogni caso, una volta preso, verrà accusato di procurato allarme con l’aggravante del terrorismo. Di certo la cautela non è mai troppa, perciò al momento vengono vigilate le sedute di tesi all’ateneo. Il rettore Massimo Augello collabora ora con agenti in borghese e con agenti della Digos per evitare si scateni un’inutile psicosi da attentato durante gli esami o le attività di lezione.

La polizia e i professori sminuiscono, ma gli studenti sono preoccupati – Gli inquirenti hanno dichiarato: «Sono lettere scritte in italiano, non ci sono né scritte né link dello Stato Islamico. Non ci sono frasi in arabo, solo le minacce per fermare le sessioni di laurea. Magari è un giovane al terzo o al quarto anno fuori corso che, dopo aver esaurito tutte le scuse con i genitori si è convinto di poter prolungare l’agonia con questo stratagemma scemo». Anche un professore della facoltà d’ingegneria, intervistato, ha dichiarato: «Se devo essere sincero, hanno tutta l’aria di uno scherzo idiota o comunque un insulso e irresponsabile tentativo di far saltare gli appuntamenti accademici». Nel frattempo tra gli studenti si è già sparsa la voce. Molti sono coloro che cercano conferme tra le voci di corridoio che corrono. «Ho sentito parlare a pranzo a mensa di una cosa inquietante. A dei ragazzi è stato riferito da un professore di mail e messaggi di minaccia ai direttori per convincerli ad abolire gli esami», racconta agitato uno studente al Tirreno. «Io ho paura» ha detto e «non solo perché studio in una delle facoltà minacciate» ed è solo un esempio di studente preoccupato. C’è chi è allarmista, c’è chi invece sminuisce la situazione, capendo la superficialità del gesto. Tuttavia ora anche l’intelligence preferisce avere un occhio in più di riguardo per la Torre pendente. Oggi è stato il primo giorno per le nuove misure di sicurezza introdotte al monumento simbolo della città. Nessun disagio e tempi rapidi per l’ingresso. I turisti hanno espresso la loro opinione a riguardo: «bene, così siamo tutti più al sicuro e possiamo visitare i monumenti con tranquillità».

Impostazioni privacy