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Pozzuoli, bruciata viva dall’ex, parla Carla Caiazzo: “Non sopportava di vedermi sorridere”

Dal reparto di rianimazione del Cardarelli, dove è ricoverata da più di due mesi, Carla Caiazzo ricorda gli attimi prima di perdere i sensi, prima di essere divorata dalla fiamme e dalla follia dell’ex compagno geloso: «Mentre appiccava fuoco su di me, urlava sprezzante: ‘Ora voglio vedere se saprai ancora sorridere e divertirti…’»

«Nonostante il dramma che mi è toccato vivere, resto aggrappata all’amore per mia figlia». A parlare è Carla Caiazzo, la 38enne di Pozzuoli, Napoli, che il primo febbraio, al culmine di una violenta lite, è stata bruciata viva per gelosia dall’ex compagno Paolo Pietropaolo, 40 anni, quando era all’ottavo mese di gravidanza. Carla, intervistata in ospedale dal quotidiano Il Mattino, ricorda quei terribili momenti antecedenti all’attentato di cui è stata vittima più di due mesi fa, prima del buio, e i suoi pensieri sono tutti rivolta alla piccola Pia, la figlioletta nata dopo la terribile violenza di febbraio, sopravvissuta alla follia del padre geloso: «Nonostante il dramma resto aggrappata all’amore per mia figlia, che non vedo l’ora di abbracciare, resto aggrappata all’amore vero, quello della mia famiglia e del mio fidanzato che qui in ospedale non fa altro che ripetermi che sono bella davvero, ora più che mai». Carla, che è ancora ricoverata nel reparto di rianimazione del Cardarelli, dove sta lottando con tutte le forze per tornare ad una vita normale, non ha dimenticato quanto accaduto e ha già ripercorso insieme agli inquirenti gli ultimi attimi prima di perdere i sensi, quando stava per essere letteralmente inghiottita dalle fiamme: «Mentre mi gettava benzina sul viso, mentre appiccava fuoco su di me, urlava sprezzante: ‘Ora voglio vedere se saprai ancora sorridere, se saprai ancora sorridere e divertirti…’. Ecco, è questa l’ultima scena prima del buio».

Salve grazie al tempestivo intervento dei medici
Vittima di una gelosia malata e di una brutalità inaudita, Carla Caiazzo, si ritrova adesso con il corpo ricoperto per il 50% dalle ustioni procurate il primo febbraio scorso, quando l’ex compagno Paolo Pietropaolo l’ha cosparsa di benzina e le ha dato fuoco, rischiando di uccidere la bambina che aveva in grembo, che sarebbe nata dopo un mese. Grazie al tempestivo intervento dei medici la piccola Pia e la mamma sono adesso salve, ma il percorso per la guarigione di Carla è ancora lungo. L’aggressore è stato invece arrestato con l’accusa di tentato omicidio e procurato aborto.

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