Prato: professoressa nei guai per aver ballato mostrando il reggiseno alla classe

E’ accaduto durante la ricreazione: una professoressa di “Trattamento testi” dell’Istituto Professionale “Gramsci Keynes” di Prato ha improvvisato un balletto arrivando a mostrare il reggiseno a tutta la classe. Qualcuno l’ha ripresa con il telefonino e sono scoppiate le polemiche

Prato: professoressa nei guai per aver ballato mostrando il reggiseno alla classe

Nel corso della ricreazione, la prof della materia “Trattamento testi” dell’Istituto Professionale “Gramsci Keynes” di Prato ha abbozzato un balletto davanti a tutta la classe, mentre una studentessa la riprendeva con lo smartphone; pienamente cosciente di essere ripresa, l’insegnante ha continuato la sua danza mimando pure uno spogliarello e mostrando scherzosamente il reggiseno agli studenti. Il video, che dura una trentina di secondi, è stato successivamente pubblicato online. L’accaduto è stato denunciato da Azione Giovani, gruppo studentesco politicamente vicino ad An-Pdl, mentre la notizia è stata riportata dal quotidiano “Il Tirreno”: Filippo Balugani, rappresentante universitario ex alunno proprio della scuola, ha sostenuto di aver ricevuto il video dal fratello, a sua volta studente dell’Istituto. La preside Maria Grazia Tempesti ha subito avviato un’azione disciplinare e convocato la prof per lunedì, quando la scuola riaprirà i battenti.

Prato: professoressa nei guai per aver ballato mostrando il reggiseno alla classe

La prof è forse un transessuale
Secondo Azione Giovani, la professoressa sarebbe un transessuale, forse tratti in inganno dalle sue caratteristiche somatiche effettivamente molto mascoline; ad ogni modo la preside, che si è detta molto scossa per l’incresciosa vicenda, non ha voluto dire nulla su particolari riguardanti “la vita privata” della professoressa, «per cui sino ad oggi non erano mai arrivati richiami formali o segnalazioni sul suo comportamento». Invece Azione Giovani ha parlato tramite un comunicato: «Non possiamo non constatare come questo episodio si inserisca in un contesto che caratterizza quella scuola, di cui fanno parte le lezioni pro gender e la negazione degli spazi da noi richiesti per lo svolgimento di un dibattito sul tema del bullismo nelle scuole. A tutti gli organi competenti chiediamo di intervenire immediatamente per accertare l’esatto svolgimento dei fatti e adottare tutte le misure necessarie per evitare il loro ripetersi».

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