Prodi su Centro Sinistra unito: “Non è esperienza irripetibile. Trump? Rivoluzione del mondo”

L’ex premier Romano Prodi, in risposta alla domanda su un possibile ritorno di un centro sinistra ha spiegato: «Non penso sia un’esperienza irripetibile». Prodi ha poi spiegato l’importanza di riunirsi sulle idee e di «problemi veri come la distribuzione del reddito, l’occupazione, la scuola»

Prodi su Centro Sinistra unito: "Non è esperienza irripetibile. Trump? Rivoluzione del mondo"

«Non penso sia un’esperienza irripetibile. Non penso sia irripetibile, soprattutto dopo quello che sta succedendo. Io vedo che la gente ha bisogno di sentirsi unita in questo mondo che si disgrega, con Trump, con la Brexit, con le crepe che arrivano dappertutto. Io vedo che c’è un naturale desiderio di riunirsi ma è uno sforzo che non mi sembra impossibile». È una delle dichiarazioni che Romano Prodi, l’ex presidente della Commissione europea ed attuale presidente dell’International advisory board (Iab) di Unicredit, ha spiegato a riguardo ad un possibile ritorno di un centro sinistra unito. Le dichiarazioni del deputato sono giunte in seguito ad una domanda sul dibattito interno del Pd. Sulla necessità di un “nuovo Prodi” L’ex premier ha così ribadito: «È però necessario riunirsi su delle idee, su un rinnovamento. Perché riunirsi per riunirsi non serve e niente. Il grande problema è ricominciare a parlare di politica. Di problemi veri come la distribuzione del reddito, l’occupazione, la scuola».

Trump? Rivoluzione del mondo
Prodi ha proseguito: «Pensare nel lungo periodo e non nello scontro quotidiano per riformare una società che è diventata profondamente ingiusta. Perché le basi di queste tensioni sono date dall’ingiustizia». A riguardo del nuovo presidente statunitense, il senatore ha spiegato: «È la rivoluzione del mondo. Quando uno parte dicendo, ‘America first’, l’America prima contro gli altri, perché questo è il discorso di Trump ieri, questo ci rende preoccupati. Io lo interpreto subito come una necessità dell’Europa di mettersi assieme perché di fronte a un’America che vuole rompere i rapporti, a un’America che mette muri è chiaro che noi o siamo uniti o finiamo male».

Prodi ha aggiunto di parlare pensando, «che quello che ha detto sia valido» sebbene sia «pieno di contraddizioni: spara contro la Nato e il suo ministro della difesa dice che la Nato è necessaria; un giorno dice che la Capitale di Israele è Gerusalemme, un altro che è Tel Aviv. Abbiamo delle contraddizioni fortissime, ma il senso è di un Paese che non vuole più essere a capo di una coalizione di uguali o perlomeno di Paesi dialoganti, è una grande preoccupazione», ha concluso Romano Prodi.

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