“Qualcuno volò sul nido del cuculo”: compie 40 anni il film che rivelò la realtà dei manicomi

Quarant’anni fa usciva nei cinema di tutto il mondo la pellicola che fece conoscere la triste realtà dei manicomi: “Qualcuno volò sul nido del cuculo” (1975), diretto dal geniale regista Milos Forman. Il film vinse cinque premi Oscar ed è ormai di diritto nella storia del cinema

"Qualcuno volò sul nido del cuculo": compie 40 anni il film che rivelò la realtà dei manicomi

“Qualcuno volò sul nido del cuculo” compie in questi giorni quarant’anni: il film, vincitore dei cinque premi Oscar principali (migliori film, regia, attore protagonista, attrice protagonista e sceneggiatura non originale) uscì infatti negli Stati Uniti il 20 novembre 1975, mentre in Italia approdò l’anno dopo. Diretto da Milos Forman, poi regista di altri capolavori come “Amadeus” e “Man on the moon”, incassò la bellezza di 112 milioni di dollari grazie al suo messaggio di denuncia dei trattamenti inumani in uso allora negli ospedali psichiatrici ed alla magistrale e convincente interpretazione di tutti gli attori. Ma dietro la realizzazione, ci furono anche parecchi problemi; in primo luogo, si alternarono estenuanti audizioni per riuscire a trovare l’attore protagonista. La parte fu offerta a James Caan, che rifiutò, e furono provinati anche Marlon Brando e Gene Hackman, ma alla fine la spuntò l’allora 38enne Jack Nicholson. Ma anche la ricerca dell’interprete dell’acida caporeparto Ratched creò non poche difficoltà: furono provinate Anne Bancroft, Geraldine Page, Ellen Burstyn (la quale rifiutò in quanto doveva occuparsi del marito malato mentale) e Angela Lansbury, prima di scegliere definitivamente la comunque efficace Louise Fletcher. L’attrice fu poi così brava da faticare in seguito nella ricerca di altri ruoli di rilievo.

Un trampolino di lancio per moltissimi attori, di successo e non – Ma la pellicola fu anche il trampolino di lancio di molti attori e caratteristi che ebbero fortuna negli anni a seguire: Danny De Vito nella parte di Martini, uno schizzato regredito allo stadio infantile; Will Sampson è rimasto nella memoria collettiva per il ruolo del nativo americano Grande Capo Bromden, che fa amicizia con il protagonista Randie e chiude il film con una delle scene più struggenti della storia del cinema. Interpreterà poi altri film di rilievo come “Il texano dagli occhi di ghiaccio”, al fianco di Clint Eastwood, e “Poltergeist II – L’altra dimensione”. E infine, hanno recitato in questo film altri importanti caratteristi del cinema degli anni Ottanta: Christopher Lloyd, il mitico Doc Brown della saga di “Ritorno al futuro”, Michael Berryman, mostruoso protagonista di “Le colline hanno gli occhi” di Wes Craven, e Vincent Schiavelli, che ha interpretato buona parte degli altri film di Forman (spesso in ruoli secondari) e il fantasma pazzoide di “Ghost”, per poi concludere la carriera in Italia (era in “Nuovomondo” di Emanuele Crialese), dov’è morto nel 2005.

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