Roma, 24enne soffoca la madre e inscena rapina: arrestato dopo la confessione

Nel quartiere Appio San Giovanni di Roma, il 24enne Lorenzo Borghi ha ucciso sua madre 65enne, Paola Borghi, perché non voleva dirgli chi fosse suo padre. Il ragazzo aveva inscenato una rapina, ma i gendarmi non hanno creduto alla sua versione e l’hanno portato in commissariato per alcune verifiche: ha confessato dopo qualche ora

Roma, 24enne soffoca la madre e inscena rapina: arrestato dopo la confessione

Prima ha ucciso la madre, soffocandola con un cuscino, poi ha messo in scena una finta rapina nell’abitazione. È accaduto a Roma, nel quartiere di Appio San Giovanni dove Lorenzo Borghi, 24 anni, studente alla facoltà di Statistica, ha ucciso la madre di 65 anni, Paola Borghi, per motivi che riguardano l’ignota identità del proprio padre. La vicenda si è svolta all’alba di mercoledì 22 giugno in seguito alla telefonata al 118 da parte del 24enne che chiedeva un’ambulanza dopo aver scoperto la madre esamine. Una volta giunti sul posto, i paramedici, raggiunti in seguito anche dalle forze dell’ordine, hanno trovato l’appartamento a soqquadro e la donna oramai senza vita, parzialmente svestita, sdraiata sul pavimento, con un cuscino sul volto ed una molletta sul naso. Il 24enne, fin da subito, ha spiegato la sua versione dei fatti: era stato svegliato durante la notte in seguito ad alcuni rumori nella camera da letto della 65enne e, dopo esser uscito dalla propria stanza per andare a controllare, ha scoperto alcuni mobili capovolti sul pavimento e la donna accanto al letto con una molletta sul naso ed un cuscino che copriva la testa. La testimonianza di Borghi riconduceva ad un’intrusione ladresca poiché la madre, a detta del ragazzo, aveva perso le chiavi dell’abitazione nei giorni precedenti ed inoltre, da alcuni cassetti della donna, mancava una somma di denaro prelevata qualche giorno prima. Tuttavia le forze dell’ordine non hanno creduto alla storia del ragazzo per via di alcune falle.

Ha confessato l’omicidio
Gli agenti hanno iniziato a dubitare del ragazzo dopo essersi resi conto che l’abitazione era chiusa dall’interno, ed inoltre, secondo le testimonianze dei vicini, la stessa notte in cui è morta la donna, si sono udite urla e bisticci tra la signora Paola ed il figlio. Mettendo anche in conto alcune macchie di sangue in giro per l’abitazione, i gendarmi hanno ritenuto opportuno fermare l’unico sospettato per un probabile omicidio, portando il ragazzo in commissariato per alcune domande: il 24enne, dapprima interrogato nel commissariato Appio e poi in quello della Mobile in Questura, ha portato avanti la sua farsa per circa 10 ore prima che confessasse l’omicidio. Come riportato da “Il Fatto Quotidiano”, il ragazzo ha confessato: «Ho pensato più volte di uccidere mia madre in questi anni perché non voleva rivelarmi neanche l’identità di mio padre». Difatti, la signora Paola, avrebbe cresciuto il figlio da sola dopo esser stata lasciata dal suo compagno quando il bambino era molto piccolo e dandogli il proprio cognome. Il 24enne, che ha sottolineato di nutrire nei confronti della donna un «profondo astio» covato per molti anni, ha messo in scena la rapina rovesciando mobili sul pavimento per sviare le indagini.

Secondo le prime ipotesi, il giovane avrebbe usato il cuscino per soffocare ed uccidere la donna, utilizzando la molletta per bloccare il sangue. La donna, inoltre, potrebbe essere stata colpita con un oggetto contundente il ché spiegherebbe le macchie di sangue nell’abitazione, particolari che verranno confermati con l’autopsia. La signora Paola aveva lavorato presso una delle Asl romane, ed era ora in pensione. La 65enne aveva molti conoscenti in zona, ed era molto stimata anche nel suo quartiere: molti la descrivono come una persone gentile ed educata, «discreta e colta», che spesso frequentava un bar del quartiere, assieme al figlio. Le forze dell’ordine proseguono le indagini per capire se il ragazzo ha raccontato tutta la verità a riguardo. Nel frattempo, l’omicida, è stato trasferito al Regina Coeli.

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