Dal 12 al 16 settembre, Roma sarà il palcoscenico di discussione della Social Media Week, un evento organizzato apposta per parlare di Internet e di tutti i suoi molteplici aspetti; quest’anno il tema centrale dell’evento, giunto alla terza edizione, sarà il ruolo fondamentale odierno della tecnologia
E’ ripartita la Social Media Week; quest’anno a Roma si terrà la terza edizione dell’evento, dal 12 al 16 settembre, organizzato da Business International e dedicato al mondo di Internet e a tutti i suoi molteplici aspetti. Il tema centrale di quest’anno è “La mano invisibile: le forze oscure della Tecnologia” è vedrà la discussione, con testimonianze da diverse parti del mondo, sul ruolo ormai fondamentale e insostituibile della tecnologia e di tutte le sue potenzialità che, anche se nascoste, modellano ogni giorno i comportamenti stessi degli utenti trasformando il modo di agire e comunicare. Queste cinque giornate saranno scandite da numerosi incontri tematici ideati per gli imprenditori, i manager e gli appassionati di tecnologia e digitale; una novità sarà parlare della #PA Social Academy, un’accademia social per le pubbliche amministrazioni. Ampio spazio sarà dato anche alla musica, il cinema e le serie tv: si parlerà dei diritti d’autore e della musica digitale, che a tutt’oggi rappresenta il 68% del mercato musicale. Proprio il 12 settembre è stato il giorno di Gabriele Muccino, intervistato via social, e soprattutto del GomorraDay: insieme ai protagonisti saranno rievocati i passi salienti della serie, ideata da Roberto Saviano. Ma non si parlerà solo di spettacolo e musica, una buona tranche sarà dedicata al “Food&Wine”, con tanti eventi pubblicizzati via social; si parlerà degli influencers dei social del mondo del vino 2016 assieme a Marilena Barbera, unica italiana citata nella classifica dei Social Vignerons, che include la Top 20 degli influencers del mondo del vino sui social a livello mondiale.
Un ultimo spazio sarà per l’arte, che riguarderà il cambiamento del modo di fare arte con la tecnologia digitale e soprattutto comunicarla; uno sguardo particolare sarà rivolto alla commercializzazione e l’esposizione di opere d’arte attraverso musei virtuali, gallerie online, piattaforme di crowdsourcing e social network di artisti.