Roma, ragazzo 16enne si prostituiva. Arrestati 4 clienti tra cui un poliziotto

Gli incontri, che garantivano al ragazzo tra i 700 e gli 800 euro al giorno, avvenivano in macchina, in albergo e, a volte, in appartamento. Arrestati 4 clienti tra cui un poliziotto e un dipendente dell’Istituto di Sanità, perfettamente consapevoli della minore età del ragazzo

Roma, ragazzo 16enne si prostituiva. Arrestati 4 clienti tra cui un poliziotto

Si prostituiva con uomini adulti conosciuti tramite chat sul web, in cambio di soldi o altre utilità. È la storia di un 16enne, costretto a prostituirsi per poter vivere dall’età di 14 anni, venuta a galla grazie ad una rapporto eseguito dall’assistente sociale che lo seguiva da anni e che, segnalando l’attività del minore alla procura, ha portato all’immediata apertura dell’indagine per contrastare il reato di prostituzione minorile. Gli agenti della squadra mobile della polizia di Roma, in collaborazione con quella di Bologna e di Napoli, hanno eseguito quattro ordinanze di custodia cautelare agli arresti domiciliari, emesse dal gip presso il Tribunale di Roma. Arrestate quattro persone, tra cui un poliziotto e un dipendente dell’Istituto superiore di Sanità, accusate di aver consumato rapporti a pagamento con il 16enne, che avendo iniziato a prostituirsi due anni fa per poter uscire con facilità da una disagiata situazione familiare, era riuscito a procurarsi una clientela fissa che gli ha permesso di accrescere i suoi guadagni. Da quanto riportato gli incontri tra il giovane e i suoi clienti, che gli garantivano tra i 700 e gli 800 euro giornalieri, avvenivano in macchina, in albergo e, a volte, anche in appartamento. In alcuni casi il ragazzo fissava i suoi appuntamenti via chat o per telefono. Dalle indagini è emerso che, in cambio delle sue “prestazioni”, non accettava solo denaro, pervenuto soprattutto tramite versamenti sulla sua poste-pay, ma anche telefonini, computer e apparecchiature elettroniche.

I “clienti” del minore
Le ordinanze di custodia cautelare ai domiciliari sono state emesse nei confronti di un 44enne napoletano, originario di Gragnano, impegnato nell’ambito della Protezione Civile, di un 50enne di Bologna, assistente capo della polizia in servizio presso il Gabinetto Interregionale della Polizia Scientifica di Bologna, un dipendente Eni di 57 anni e un 48enne di Roma dipendente dell’Istituto Superiore di Sanità. Riconosciuti dal giovane in fotografia solo alcuni dei clienti, proprio perché con alcuni di loro aveva incontri “unici”, fissati via chat. Per l’accusa è chiaro che i clienti fossero a conoscenza sulla minore età del ragazzo. Oltre che per l’aspetto fisico, una prova è data dal fatto che utilizzasse sempre i mezzi pubblici per spostarsi non disponendo ancora della patente. Inoltre la sera doveva rientrare presto a casa per non insospettire il padre, e quando gli incontri avvenivano in albergo preferiva frequentare quelli dove non era necessario fornire documenti.

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