Rovigo, uccide la madre malata, poi si toglie la vita: era depresso da mesi

Paolo Chiarioni, 64 anni, ex edicolante, uccide la madre Leda Bianchi, 88 anni e poi si toglie la vita. L’uomo da mesi era caduto in depressione. Vicino ai corpi ormai inermi, è stato rinvenuto un biglietto, dove Paolo spiega il motivo del folle gesto

Rovigo, uccide la madre malata, poi si toglie la vita: era depresso da mesi

È accaduto a Occhiobello, in provincia di Rovigo, in Veneto. Paolo Chiarioni, di 64 anni, ha ucciso la madre Leda Bianchi, 88 anni per poi togliersi la vita. L’uomo da mesi era caduto in depressione. Probabilmente questo alla base del folle gesto. La madre era malata ormai da tempo e di lei se ne occupava lo stesso Paolo, ex edicolante in pensione. A trovare i corpi è stata la compagna di quest’ultimo. Allarmata dal fatto che Paolo non le rispondeva al telefono e non si era presentato all’appuntamento che avevano, si è recata nella villetta. In possesso di una copia delle chiavi è entrata ed ha fatto la tragica scoperta. La donna era accasciata a terra vicino al letto che era stato allestito al pian terreno. Lei, aveva la faccia coperta da un lenzuolo. L’uomo è stato trovato nella propria camera, al piano superiore. Si era soffocato con un sacchetto per la spazzatura dopo aver preso dei tranquillanti. Forte sgomento e incredulità da parte del fratello e figlio della vittima, nonché primo cittadino di Occhiobello, Daniele Chiarioni. «Credo che mio fratello sia stato travolto dagli eventi», ha dichiarato.

Rinvenuto un biglietto vicino ai corpi ormai inermi
Gli agenti hanno rinvenuto nell’appartamento, vicino ai corpi ormai inermi, un biglietto. «Sono stanco e disperato per le condizioni di salute di mia madre», questo il testo scritto dallo stesso Paolo prima di uccidersi. I rilievi sono affidate ai carabinieri della stazione di Castelmassa.

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