Russia, Vladimir Putin sparisce per sette giorni: torna e firma la discussa legge Yarova

Da diversi giorni il Presidente Russo, Vladimir Putin non fa apparizioni in pubblico. Molti gli appuntamenti annullati dal Capo del Cremlino. Non è la prima volta che si prende una pausa. Ma continua il suo lavoro all’interno del Cremlino. Firmata la discussa legge Yarova

Russia, Vladimir Putin sparisce per sette giorni: torna e firma la discussa legge Yarova

Era già accaduto nel marzo del 2015, quando il Presidente russo, Vladimir Putin, sparì dall’occhio pubblico per 11 giorni, cancellando tutti gli impegni, tra cui l’incontro con gli omologhi di Bielorussia e Kazakistan. La storia di ripete. Del capo del Cremlino non si hanno notizie da circa una settimana. Ha annullato i suoi appuntamenti in tre regioni del Paese: Altaj, in Mongolia, Jacuzia in Siberia, dove avrebbe dovuto partecipare alla cerimonia di apertura dei giochi internazionali per bambini e Novgorod, vicino San Pietroburgo, dove avrebbe dovuto visitare una miniera. «Nessun appuntamento è stato annullato, non erano stati ancora confermati», sottolinea il portavoce di Putin, Dmitri Peskov. Fonti dei media russi nelle tre regioni, che aspettavano Putin, hanno però parlato di cancellazione delle visite per ragioni sconosciute. L’ultima sua apparizione pubblica, risalirebbe allo scorso 1 luglio, in Finlandia. L’unica fonte certa è che il Presidente nella giornata del 7 luglio ha firmato la così tanto discussa legge Yarova contro il terrorismo. Essa contiene un pacchetto di misure anti-terrorismo adottato dalla Duma il 24 giugno e dalla Camera alta il 29 giugno.

Ergastolo per terrorismo internazionale
Il pacchetto di emendamenti, prevede che i cittadini dovranno comunicare ciò che sanno su attentati, rivolte armate e altro, rischiando altrimenti il carcere. Obbliga gli operatori delle telecomunicazioni a memorizzare le informazioni sulle conversazioni tra utenti per tre anni e il contenuto della loro corrispondenza, tra cui video, per sei mesi. «Putin ha firmato un pacchetto di nuove leggi repressive che violano non solo i diritti umani ma il buon senso: per la Russia è un giorno nero», ha commentato su Twitter Edward Snowden, informatico statunitense. Ex tecnico della CIA, noto per aver rivelato pubblicamente dettagli di diversi programmi di sorveglianza di massa del governo statunitense e britannico, fino ad allora tenuti segreti. «La gente, mi domanda se non temo rappresaglie. Sì. Ma questo non mi ha impedito di criticare la Casa Bianca e non me lo impedirà qui», ha proseguito.

Vietata anche l’attività missionaria
Si parla di una multa fino a un milione di rubli anche per chi conduce “attività missionaria”. «Violazione dei diritti umani e delle libertà fondamentali in tema di libertà religiosa», hanno dichiarato increduli e delusi alcuni rappresentanti delle Chiese protestanti in Russia, dopo aver appreso la notizia. Tutti i fedeli dovranno possedere un documento che attesti l’autorizzazione a partecipare a tali attività, che dev’essere concessa loro dai responsabili dello stesso gruppo religioso di appartenenza. I cittadini stranieri hanno il diritto di condurre attività missionaria solo sul territorio delle entità federali, in cui è presente un’agenzia locale del ministero della Giustizia. Per i cittadini russi sono previste multe salate, mentre per gli stranieri si arriva all’espulsione dal territorio russo.

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