Salva Banche, pensionato perde i suoi risparmi e si uccide. Salvini: “Suicidio di Stato”

Ha perso tutti i suoi risparmi di una vita, ben 100mila euro, e non ha retto il colpo. Luigino D’Angelo si è suicidato lasciando una lettera di accuse alla sua banca. Salvini: «È un suicidio di Stato», il sindaco di Civitavecchia: «È una cosa allucinante. Una vita di risparmi bruciati dalla banca cui li aveva affidati»

Salva Banche, pensionato perde i suoi risparmi e si uccide. Salvini: "Suicidio di Stato"

«È un suicidio di Stato». È quello che commenta su Facebook il leader leghista Matteo Salvini riguardo al suicidio di Luigino D’Angelo, il pensionato di Civitavecchia che a causa del fallimento della sua banca ha perso ben 100mila euro e non ha retto il colpo togliendosi la vita. «Pensionato suicida a Civitavecchia perché, per colpa di Banca Etruria e di un governo assente, aveva perso i risparmi di una vita. Un suicido di Stato», si legge ancora nel post di Salvini. Luigino aveva 68 anni e aveva lavorato tutta la vita perdendo alla fine tutti i suoi risparmi con il fallimento della sua banca, una delle quattro “soccorse” dal decreto “Salva Banche”. L’uomo non è riuscito a superare il duro colpo e si è impiccato al balcone della sua villetta a Civitavecchia. La tragedia è avvenuta il 28 novembre scorso, ma la notizia è stata diffusa solo ieri. Secondo alcune ricostruzioni è emerso che il pensionato avrebbe perso oltre 100mila euro investiti in obbligazioni subordinate della banca con sede ad Arezzo. Pare inoltre che nel suo computer sia stata ritrovata una lettera in cui il 68enne spiega le ragioni dell’estremo gesto, accusando l’istituto per l’alto rischio degli investimenti consigliati. La famiglia ha chiesto che la lettera non venisse pubblicata per intero, ma ha permesso di visionare il testo, una pagina di dolore e rabbia dove il pensionato raccontava l’inizio del suo rapporto con Banca Etruria e il progressivo deterioramento delle condizioni patrimoniali della banca, e soprattutto degli inutili tentativi di rientrare in possesso del suo capitale. Con la pubblicazione del «decreto» per lui tutto è stato chiaro: aveva perso tutto per quelli che definisce «gli inganni del direttore», del commissario, di un «funzionario venuto da Arezzo», e ha deciso di togliersi la vita, impiccandosi alla ringhiera del balcone di casa sua. Il decreto in questione è la decisione del Governo di fine novembre che ha messo quattro banche, tra cui proprio l’Etruria, in liquidazione ordinata, per non farle chiudere sotto il peso dei crediti in default. Per queste banche è stato azzerato il capitale azionario rimanente, nonché le obbligazioni subordinate per circa 780 milioni di euro. Moltissimi risparmiatori, tra cui il pensionato di Civitavecchia, non hanno disinvestito in tempo, perdendo così fino all’ultimo centesimo.

Sindaco Cozzolino: «È allucinante, come mettere un semaforo all’incrocio dopo che c’è stato un morto» – Ad attaccare duramente il Governo, reo di non aver previsto e spiegato in tempo ai risparmiatori cosa stesse succedendo, è il sindaco di Civitavecchia Antonio Cozzolino: «È una cosa allucinante. Una vita di risparmi bruciati dalla banca cui li aveva affidati. Non so come riesca ad andare a letto chi ha emesso un provvedimento che ha avuto questo tipo di conseguenze. Si è scelto di salvare le banche buttando a mare i risparmiatori. Posso solo immaginare di cosa stiamo parlando. Ho dieci anni di risparmi, perdere quelli di 40 anni di sacrifici è disumano». «Il fondo si doveva istituire subito e spiegare alle persone. È come mettere un semaforo all’incrocio dopo che c’è stato il morto. Purtroppo non lo conoscevo, ma per quel che possa valere la mia vicinanza alla famiglia è totale», ha concluso il sindaco.

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