Senato, varata commissione d’inchiesta contro il femminicidio: ecco cosa prevede

La commissione d’inchiesta contro il femminicidio avrà durata di un anno. Sarà composta da 20 senatori e potrà svolgere ricerche ed indagini sulle cause del femminicidio. Monitorerà finanziamenti e risorse di case d’accoglienza per vittime di violenza e avrà anche poteri giuridici

Senato, varata commissione d'inchiesta contro il femminicidio: ecco cosa prevede

227 i sì, e solo 5 gli astenuti. È stato approvato all’unanimità da Palazzo Madama nel pomeriggio del 18 gennaio il testo che prevede l’istituzione di una commissione d’inchiesta monocamerale contro il femminicidio e contro ogni forma di violenza similare. Questa commissione sarà composta da circa 20 senatori che potranno far parte dello stesso organismo solo per un anno, come riporta l’articolo 1 del testo. Nell’articolo 2 si fissano i compiti dell’organo. Tra i suoi scopi, questa commissione, dovrà svolgere indagini su dimensioni, qualità e cause del femminicidio. In più, l’organo, dovrà monitorare la concreta attuazione della “Convenzione europea sulla prevenzione e lotta contro la violenza nei confronti delle donne”. La stessa commissione, inoltre, dovrà anche analizzare gli episodi di femminicidio a partire dal 2011: si potranno così capire le condizioni o comportamenti ricorrenti del femminicidio. Il tutto per creare un “corso d’orientamento” modellato a puntino a scopo di prevenzione.

Avrà poteri giuridici
La commissione d’inchiesta, inoltre, potrà monitorare anche i finanziamenti e le risorse riservate per le strutture che si occupano di donne o bambini/e vittime di violenze e potrà anche proporre soluzioni a carattere legislativo e/o amministrativo. L’articolo 3 del testo prevede, inoltre, che la commissione abbia anche funzioni giudiziari: difatti, la stessa componente, ha gli stessi poteri e limitazioni delle autorità giudiziarie. Infine, gli articoli 4,5 e 6 del testo riguardano la composizione della commissione (20 tra senatrici e senatori a seconda dei partiti); l’organizzazione interna ed anche l’obbligo di segreto degli atti. Tuttavia, sebbene il segreto sugli atti sia d’obbligo, tutte le sedute saranno pubbliche anche se la commissione potrà deliberare di riunirsi in seduta segreta.

Alla fine dell’anno, la commissione dovrà presentare la relazione conclusiva che racchiuderà tutti gli aspetti su elencati. Con soddisfazione il ministro del Miur Valeria Fedeli, una delle prime firmatarie assieme alla Finocchiaro, ha commentato: «Sono davvero soddisfatta del voto favorevole dell’Aula all’istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio, nonché su ogni forma di violenza di genere. Una proposta di cui sono stata prima firmataria e che ha ricevuto l’appoggio di tutte le forze politiche», ha concluso.

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