Sentenza shock in Canada, giudice assolve stupratore: “La ragazza avrebbe potuto chiudere le gambe”

Un giudice della Corte Federale del Canada l’anno scorso avrebbe assolto uno stupratore, dichiarando invece consenziente la vittima: «Se non voleva essere penetrata, allora avrebbe dovuto chiudere le gambe». Sospeso da tutti i casi di violenza sessuale

Sentenza shock in Canada, giudice assolve stupratore: "La ragazza avrebbe potuto chiudere le gambe"

Scioccanti le dichiarazioni di un giudice della Corte Federale del Canada nel corso di un processo per violenza sessuale attribuito ad un uomo di Calgary. Robin Camp, questo il nome del giudice, avrebbe infatti puntato il dito contro la giovane vittima di uno stupro verificatosi in Canada lo scorso anno, assolvendo così l’accusato. «Se non voleva essere penetrata, perché non ha provato ad abbassare il sedere o a chiudere le gambe tenendo unite le ginocchia?», aveva assurdamente detto. Con questa frase shock aveva sentenziato l’insussistenza della violenza sessuale con la quale era stato ritenuto responsabile di stupro il giovane. Per Camp la ragazza sarebbe stata consenziente e avrebbe potuto divincolarsi dal presunto stupratore se avesse voluto, «chiudendo le gambe e tenendo unite le ginocchia». Come se per una donna fosse facile in questi casi avere la meglio su un uomo forte e robusto, e deciso a compiere un atto del genere. Dopo tali affermazioni, decisamente inappropriate e poco sensibili, soprattutto se pronunciate da un giudice, la vicenda giudiziaria è andata comunque avanti, con un ricorso in appello e un nuovo processo a carico dell’uomo.

Obbligato a frequentare corsi sulla sensibilità di genere
A un anno dalle assurde parole di Camp non si placano le polemiche e lo sdegno nei suoi confronti, tanto che un gruppo di giuristi si sarebbe anche riunito per presentare un esposto contro di lui. Intanto è stata avviata un’inchiesta interna dalla Corte Federale del Canada e Robin Camp è stato sospeso, fino al termine della stessa, da tutti i casi di violenza sessuale. Sarebbe stata già decretata una sanzione che lo sta attualmente obbligando a frequentare dei corsi sull’educazione e sulla sensibilità di genere. Ha quindi cercato di rendere migliore, se possibile, la sua posizione, chiedendo scusa per quanto detto: «Riconosco che le parole pronunciate e gli atteggiamenti da me tenuti durante il processo hanno causato profondo e significativo dolore a molte persone. Le mie più sincere scuse vanno, in primo luogo, alla giovane donna che ha denunciato lo stupro. Ma mi scuso anche con tutte le donne che ogni giorno subiscono violenze del genere, e che per questo motivo soffrono di rabbia, frustrazione e disperazione. Sono profondamente turbato che le cose che ho detto abbiano fatto realmente male a qualcuno».

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