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Si avvicina la scadenza per il pagamento del Contributo IVS

Quando si parla di contributo IVS si intende il versamento obbligatorio all’INPS o alle gestioni speciali da parte del lavoratore per l’assicurazione contro l’invalidità, vecchiaia o superstiti

Giugno è per molti il periodo dell’anno in cui si acculano tasse, scadenze e pagamenti. Resta ancora poco tempo per le dichiarazioni dei redditi, studi di commercialisti e CAF lavorano a pieno regime. Tra modelli 730 ed F24 si sente pronunciare spesso la sigla IVS, ma sono in tanti ancora ad avere le idee confuse. Quando si parla di contributo IVS si intende il versamento obbligatorio all’INPS o alle gestioni speciali da parte del lavoratore per l’assicurazione contro l’invalidità, vecchiaia o superstiti. In pratica una tassa che l’ente pensionistico restituisce in caso di invalidità, età avanzata o morte del lavoratore. Cos’è il contributo IVS quindi? Nient’altro che una quota dovuta ai fini pensionistici, che varia a seconda della categoria di cui fa parte il lavoratore. Per determinare tale somma, ogni anno l’istituto nazionale per la previdenza sociale determina le aliquote che andranno versate a seconda del reddito minimo e massimo vigente in quel periodo; una volta stabilito, come altre tasse, in quale fascia si rientra, si saprà quanto il lavoratore dovrà versare.

Chi è soggetto al pagamento del contributo IVS
Il contributo IVS in realtà viene pagato da tutti i lavoratori dipendenti del settore privato, sono esonerate solo le persone assunte dagli enti statali. Sono in molti a non rendersene nemmeno conto, in quanto i dipendenti privati a tempo indeterminato o contratto a termine, i collaboratori autonomi iscritti alla gestione separata, gli artigiani, i commercianti, gli artisti e i giornalisti hanno una trattenuta per il contributo IVS in busta paga ogni mese, non ci sarà quindi bisogno di ulteriori dichiarazioni. Per quanto riguarda i lavoratori i lavoratori autonomi invece, l’imposta IVS va versata entro specifiche scadenze con il modello F24.

I dipendenti subordinati che versano tale contributo ai fini pensionistici hanno visto un aumento dello stesso dello 0,30% e dal 2014 hanno iniziato a trovare sulla busta paga la voce “contributo IVS” accanto a quelle solite relative alle trattenute sul lordo. Il contributo da versare è determinato sulla base del minimale giornaliero stabilito annualmente dall’INPS, e sale di un punto percentuale se si sfora la fascia minima di €46.123, ovvero €3.844 mensili.

I parametri che determinano le differenze per il contributo IVS
Quando si parla di coltivatori diretti, coloni, mezzadri, IAP e imprenditori agricoli professionali, il contributo per invalidità, vecchiaia e superstiti può variare in base a determinati parametri. Troviamo ovviamente tra questi la fascia di reddito dell’azienda in questione, la prima raggruppa i contribuenti con un reddito agrario fino a €232,40 euro, la seconda fascia quelli tra €232,41 e €1.032,91 euro, la terza fascia quelli tra €1.032,92 e €2.324,05 ed infine nella fascia quarta troviamo tutti gli altri redditi.

Una seconda variabile da considerare è l’età, cambia infatti ciò che lavoratore e azienda dovranno pagare se il soggetto in questione ha superato o meno il 21 anno. Infine come ultima variante si guarda all’area geografica nella quale è ubicata l’impresa, se essa si trova infatti in zone di montagna o considerate svantaggiate è prevista una riduzione del contributo per poter andare incontro alle esigenze dei lavoratori dipendenti e delle aziende stesse.

Artigiani, commercianti e gestione separata
Per quanto riguarda artigiani e commercianti, il decreto legge n. 443/1985 prevede che l’obbligo di versare l’imposta IVS sia valido anche per i familiari impiegati nell’impresa in modo continuativo (coniuge e parenti fino al 3° grado ed affini entro il 2°). L’importo dei contributi da versare è calcolato sulla base del reddito IRPEF dichiarato al momento della dichiarazione dei redditi, non può comunque mai essere inferiore o maggiore rispetto alla misura dichiarata ogni anno dall’INPS.

Per quanto riguarda gli autonomi ed i professionisti iscritti alla gestione separata i contributi sono totalmente a loro carico e vengono calcolati in base alle aliquote IVS 2017 dedicate alla gestione separata.

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