Sindaco di Amatrice: “Serve esenzione di tasse e contributi per 4 anni, non sospensione”

«Ritengo che in queste aree è necessaria non la sospensione delle tasse e dei contributi, ma l’esenzione delle tasse e dei contributi, per un periodo di quattro anni. Non c’è più niente e il 99.9% delle attività non esiste più»

Sindaco di Amatrice: "Serve esenzione di tasse e contributi per 4 anni, non sospensione"

Sergio Pirozzi, sindaco di Amatrice, è intervenuto questa mattina ai microfoni di Radio Cusano Campus per parlare di No Tax Area: «La vicenda è chiara. Partiamo dal presupposto che qui non c’è più niente e il 99.9% delle attività non esiste più. Partendo dal presupposto che è stato finanziato per la prima volta nella storia il mondo commerciale e imprenditoriale a tempo, io ritengo che in queste aree è necessaria non la sospensione delle tasse e dei contributi, ma l’esenzione delle tasse e dei contributi, per un periodo di quattro anni. Se questo nel decreto non ci sarà, magari per gli appetiti delle grandi città, verrà persa l’occasione di fare un salto di qualità da parte della politica. Per il momento la no tax area ancora non c’è e temo che sarà la montagna che partorisce il topolino. Serve l’esenzione delle tasse e dei contributi, non la sospensione. Altrimenti, siamo pronti a sostenere noi le nostre attività e siamo pronti a creare la Contea di Amatrice, grazie al contributo dello Stato, che sono gli italiani, abbiamo le risorse per sostenere chi decide ancora di resistere qui, perché per 4 anni almeno si tratta di resistere. Chi riparte oggi ha un pizzico di speranza non se tra quattro anni dovrà pagare tasse e contributi, ma solo con l’esenzione dei contributi e delle tasse».

«Le grandi città stanno cercando di approfittarsi della situazione»
«E’ chiaro che per una grande città che ha avuto qualche problemino non pagare tasse e contributi per quattro anni e poi pagarli comunque rappresenti un vantaggio. Ma non è un vantaggio per noi, anzi mi sembra il metadone che si da a chi è drogato. Per questo siamo pronti a intervenire noi con la contea di Amatrice. C’è la possibilità di non incorrere in nessuna sanzione, c’è il de minimis che è stabilito come aiuto che possono dare i comuni e le amministrazioni pubbliche alle singole imprese, noi non andiamo a sforare, abbiamo richiesto tutti i codici alle imprese e alle piccole imprese che erano presenti qui prima del 24 agosto, stiamo pensando a un regolamento, è tutto preparato».

«Stiamo cercando di anticipare le decisioni che verranno prese per non subirle. Nessuno si dimentichi che ci stanno aree terremotate e aree terremotate, nessuno dimentichi che in questo territorio non c’è più niente, a differenza di altri dove magari ci sono dei danni da qualche parte ma in cui però le attività stanno in piedi. Io capisco che si voglia accontentare tutti, ma questo è sbagliato. Gli italiani che hanno versato un contributo sul nostro conto sono lo Stato, noi con quei soldi siamo pronti a intervenire, facendo la Contea di Amatrice, così metto un bel cartello all’inizio del Paese con cui per tutta la vita ringrazierò questo Paese. Bisogna restringere queste misure a chi realmente ha perso tutto».

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