Strage di Dacca, i nomi degli italiani rimasti uccisi nell’attentato: Simona Monti era incinta

Degli 11 italiani presenti nel ristorante durante l’attacco islamista 9 sono stati trucidati, uno è riuscito a fuggire e salvarsi, mentre l’altro era dato per disperso, rintracciato poi in serata. Erano tutti imprenditori del settore tessile e tutti amici: sono stati sorpresi dai terroristi mentre erano seduti a tavola

Strage di Dacca, i nomi degli italiani rimasti uccisi nell'attentato: Simona Monti era incinta

Erano 11 gli italiani presenti al ristorante “Holey Artisan Bakery” di Dacca durante l’attacco islamista del 1° luglio: ben nove di loro sono stati assassinati dai miliziani del Califfato a colpi di armi da taglio, uno è riuscito a fuggire nella fase iniziale dell’attacco, mentre l’altro era disperso, poi rintracciato in serata. Erano tutti imprenditori del settore tessile e dell’abbigliamento e si trovavano a Bangladesh per motivi professionali, alcuni ci vivevano da anni, altri si era trasferiti da poco, mentre qualcuno stava per ritornare in Italia. Erano tutti amici, e tutti insieme stavano cenando tranquillamente nel ristorante, forse per salutarsi prima delle vacanze estive. Poi l’attentato. Sono stati sorpresi dai terroristi mentre erano seduti a tavola in attesa del menù all’italiana che erano soliti ordinare proprio in quel locale. A confermare i loro nomi l’Unità di crisi della Farnesina: si tratta di Adele Puglisi, Marco Tondat, Claudia Maria D’Antona, Nadia Benedetti, Vincenzo D’Allestro, Maria Riboli, Cristian Rossi, Claudio Cappelli e Simona Monti. Solo uno di loro, Gianni Boschetti, è riuscito a salvarsi: l’uomo è riuscito a scappare dal ristorante dove cenava insieme alla moglie nella fase iniziale dell’azione terroristica; la moglie, la torinese Claudia D’Antona, è stata invece trucidata. Sembra che a trovare il suo cadavere sia stato lo stesso Boschetti, dopo aver trascorso tutta la notte nascosto dietro un albero fuori dal locale.

Simona Monti era incinta e stava per tornare in Italia
Tre delle vittime, Nadia Benedetti (di Viterbo), Marco Tondat (Pordenone) e Cristian Rossi (Udine), lavoravano per StudioTex Limited, un’azienda tessile con sede a Londra e una succursale proprio a Dacca. Per la stessa azienda aveva lavorato anche Adele Puglisi, 50 anni, poi passata ad Artsana nel 2014. La donna non era sposata e non aveva figli. Simona Monti, 33 anni, doveva invece ritornare in Italia proprio in questi giorni: era incinta e voleva vivere la gravidanza in Italia. «Era una ragazza stupenda, intraprendente e rappresentava l’eccellenza di tanti giovani italiani che lavorano all’estero», ha raccontato commosso il sindaco di Magliano Sabina, dove viveva la ragazza prima di recarsi in Bangladesh. «Simona amava l’Italia – ha proseguito – e più di tutto avrebbe desiderato rimanere e lavorare qui. Viveva all’estero da tanto perché lì aveva trovato lavoro».

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